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COREA DEL NORDKim Jong-nam poteva salvarsi, aveva l'antidoto

01.12.17 - 14:33
Il fratellastro maggiore del leader nordcoreano era a conoscenza di essere nel mirino degli agenti di Pyongyang
Keystone
Kim Jong-nam poteva salvarsi, aveva l'antidoto
Il fratellastro maggiore del leader nordcoreano era a conoscenza di essere nel mirino degli agenti di Pyongyang

PYONGYANG - Kim Jong-nam, fratellastro maggiore del leader nordcoreano Kim Jong-un, poteva salvarsi possedendo l'antidoto contro l'agente nervino Vx usato il 13 febbraio per ucciderlo all'aeroporto internazionale di Kuala Lumpur.

È il dato emerso nel processo in corso alla Shah Alam High Court, in Malaysia, a carico di Siti Aisyah e Doan Thi Huong, le due donne indonesiana e vietnamita accusate d'aver materialmente eseguito l'omicidio dopo un addestramento curato dagli agenti nordcoreani, in base alle ricostruzioni della polizia malese.

Secondo l'agenzia statale Bernama, Kim aveva nella sua borsa a tracolla 12 dosi di atropina al momento dell'attacco, utili per "tamponare" gli effetti del composto letale, segnalando che fosse a conoscenza di essere nel mirino degli agenti di Pyongyang.

Kim, del resto, era già scampato a diversi tentativi di omicidio preparati dagli agenti nordcoreani, tra cui uno - riferito dall'intelligence di Seul - sventato dalla sicurezza cinese a Macao con tanto di sparatoria.

Mercoledì durante la deposizione, K. Sharmilah, tossicologa del governo malese, ha riferito di aver esaminato le dosi di atropina insieme agli altri campioni utili alle indagini.

L'atropina provvede a dare «una primaria protezione contro l'esposizione ad agenti chimici nervini e insetticidi», secondo la American Society of Health-System Pharmacists (ASHP).

Sull'efficacia molto dipende dalle modalità di contatto e di attivazione dell'antidoto, ma il fatto che Kim lo avesse, insieme a 125.000 dollari in contanti, è sintomo che si sentisse sotto minaccia. In esilio dopo aver perso i favori del padre Kim Jong-il per il maldestro tentativo di andare alla Disneyland di Tokyo con un passaporto falso, Kim aveva trovato rifugio a Macao, sotto la protezione della Cina.

I pericoli erano poi aumentati con la salita al potere a dicembre 2011 di Kim Jong-un promotore dell'epurazione di circa 350 funzionari di vertice, tra cui la fucilazione dello zio Jang Song Thaek, suo tutore e numero due del regime, processato e condannato a morte a fine 2013 per alto tradimento.

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