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STATI UNITILas Vegas: le contraddizioni nella rivendicazione dell'Isis

03.10.17 - 18:52
Paddock ha agito per conto dell'Isis? Gli esperti sembrano convinti di no
Keystone
Las Vegas: le contraddizioni nella rivendicazione dell'Isis
Paddock ha agito per conto dell'Isis? Gli esperti sembrano convinti di no

LAS VEGAS - Stephen Paddock, il killer autore del massacro di Las Vegas, ha agito per conto dell'Isis? Gli esperti, forti della presa di posizione dell'Fbi che per il momento esclude ogni legame tra l'uomo e il sedicente Stato islamico, sembrano essere convinti di no, e che la rivendicazione della strage sia un "fake".

Paddock, che secondo l'Isis si era convertito all'Islam assumendo il nome di battaglia di "Abu Abd Abdulbar al-Ameriki", non ha il profilo tipico del terrorista jihadista emerso in questi anni. Era un uomo molto ricco, qualche anno fa aveva incassato due milioni di dollari grazie a speculazioni immobiliari, non aveva precedenti penali e viveva in modo abbastanza «dissoluto» dal punto di vista del radicalismo islamico, passando la propria vita sui tavoli da gioco.

La rivendicazione dell'Isis è sintomo «della disperazione» del gruppo, oramai sconfitto sul campo, spiega un esperto di terrorismo del think-tank Rand Corporation, Colin Clarke: «Sembra che siano alla disperata ricerca di attenzione, e rivendicano qualsiasi cosa. Hanno perso così tanto territorio, temono di diventare irrilevanti».

A dare linfa a questa tesi almeno due casi conclamati di false rivendicazioni: è il caso della strage in un casinò di Manila, nel giugno scorso, 38 i morti. Il killer, Jessie Carlos, aveva dilapidato un patrimonio ai tavoli da gioco, e si era indebitato fino al fallimento. Ad oggi, non sono emersi legami con l'Isis né l'organizzazione ha pubblicato i video-testamento dei killer visti in passato. Il 20 aprile scorso poi l'Isis è scivolato su una vera e propria buccia di banana: nella rivendicazione di un assalto alla polizia sugli Champs-Elysées, Amaq scrisse che il «soldato del Califfato» che aveva agito era belga, mentre poi emerse che l'uomo, 39 anni, era di nazionalità francese.

Tuttavia, altri esperti invitano alla cautela. Nel caso della strage di Orlando i legami tra l'attentatore e l'Isis emersero solo in un secondo momento, così come nel caso dell'attacco a Londra del marzo scorso, o dell'aereo russo precipitato nel Sinai - quando l'Isis pubblicò la foto della bomba piazzata a bordo solo settimane dopo -. E Paddock, come dimostrato dal gran numero di armi che aveva in casa e al momento della strage, aveva una certa pratica con le armi da fuoco, anche di tipo militare. E la tannerite che aveva in auto si usa spesso nei poligoni come bersaglio esplosivo.

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