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RUSSIARilasciati Navalny e Volkov: «Il Cremlino ha paura»

29.09.17 - 21:40
Il blogger, arrestato in mattinata, è rimasto in caserma fino a tarda serata per aver diffuso inviti a manifestazioni non autorizzate
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Rilasciati Navalny e Volkov: «Il Cremlino ha paura»
Il blogger, arrestato in mattinata, è rimasto in caserma fino a tarda serata per aver diffuso inviti a manifestazioni non autorizzate

MOSCA - Ennesima mano di poker tra Alexei Navalny e il Cremlino. Il blogger, ormai politico consumato, è stato infatti fermato in mattinata nel parcheggio seminterrato di casa sua, a Mosca, e portato in caserma fino a sera dagli agenti di polizia per aver «ripetutamente diffuso inviti a manifestazioni non autorizzate». Chiaro riferimento alla sua intensa tournée nella provincia profonda del Paese. «Il Cremlino ha paura - ha arringato i suoi fan via web - non mollate».

Il blogger era diretto a Nizhny Novgorod, dove avrebbe dovuto tenere un comizio. Peraltro - stando all'organizzazione di Navalny - autorizzato dalle autorità locali. Che però all'ultimo momento avrebbero cambiato idea, o ricevuto chiare indicazioni al riguardo, e avrebbero ritirato il nulla osta.

Leonid Volkov, il braccio destro di Navalny che già si trovava a Nizhny Novgorod, quinta città della Russia per numero di abitanti, si è quindi rivolto alla polizia con l'intenzione di sporgere denuncia (per violazioni alla norma federale che regola il diritto di assemblea). Finendo a sua volta fermato (stavolta per violazione della suddetta norma federale). Un siparietto, praticamente.

Navalny nel frattempo incoraggiava i suoi a non perdersi d'animo. «Io non potrò venire, ma voi andate a manifestare lo stesso. Che differenza fa se io sono presente alla manifestazione o no?», ha detto, registrando un video sul suo account Instagram. «Venite per principio, per protestare contro l'ottusità, l'imbecillità e il degrado del nostro Paese». Poi ha pubblicato la foto (inviatagli dalla moglie) di una valigia: «Non aspettiamo, ci prepariamo!» recitava la didascalia. Un chiaro riferimento al possibile, ennesimo, arresto amministrativo (massimo 30 giorni) che le autorità gli potrebbero infliggere.

Le parole usate dalla moglie di Navalny, però, potrebbero anche essere un riferimento al movimento fondato dal dissidente di estrema destra Vyacheslav Maltsev, da poco fuggito all'estero, che prevede «una rivoluzione in Russia» per il prossimo 5 novembre. Messaggio ironico? Occhiolino a quell'universo nazionalista russo al quale alcuni - specie tra i liberali - lo accusano di appartenere? Trattandosi di Navalny, l'unico esponente dell'opposizione ormai in grado di trascinare la gente in piazza, ogni dettaglio viene ormai analizzato con attenzione.

I suoi sostenitori - giovanissimi, come sempre - hanno risposto all'appello, seppure in numeri davvero risicati. In piazza, a Nizhny Novgorod, si sono presentate decine di persone ma non di più. Hanno sfoggiato cartelli con scritto 'Navalny2018' e alcuni, mentre la musica del festival organizzato in fretta e furia per intralciare il comizio del blogger, hanno urlato "Putin ladro". La polizia, secondo MediaZona, ha comunque effettuato una decina di fermi. Navalny e Volkov sono stati rilasciati in serata e il processo a loro carico si terrà lunedì 2 ottobre.

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