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ITALIASì all'obbligo dei vaccini. Tre deputati Pd: «Aggrediti»

28.07.17 - 21:38
Soddisfatti il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il premier Paolo Gentiloni. Disagi davanti a Montecitorio
Keystone
Sì all'obbligo dei vaccini. Tre deputati Pd: «Aggrediti»
Soddisfatti il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il premier Paolo Gentiloni. Disagi davanti a Montecitorio

ROMA - Via libera definitiva in Italia all'obbligo delle vaccinazioni a scuola con il voto contrario di M5s e Lega, astenuti Si e Fdi. Soddisfatti il ministro della Salute Beatrice Lorenzin: "Abbiamo dato uno scudo protettivo ai nostri figli", e il premier Paolo Gentiloni: "Aumenta il livello di protezione sanitaria delle famiglie italiane".

Ma archiviato il voto, tiene banco quanto è accaduto immediatamente dopo il pronunciamento dell'Aula, davanti piazza Montecitorio, con tre deputati Pd che denunciano di essere stati aggrediti dai manifestanti del movimento No-Vax.

Vicenda condannata in modo unanime da tutte le forze politiche, dal Pd al M5s, da Sinistra Italiana a Forza Italia. Durissima la Presidente della Camera, Laura Boldrini: "Inaccettabile aggressione a tre deputati davanti a Montecitorio. Le opinioni diverse non possono mai giustificare la violenza".

I tre esponenti Pd sono Elisa Mariano, Ludovico Vico e Salvatore Capone. Ed è Mariano a raccontare ai cronisti come s'è sviluppata l'aggressione, nel momento in cui sono usciti alle 12,30 da Montecitorio per raggiungere una macchina parcheggiata poco lontano.

"Alcuni manifestanti - riporta la deputata - hanno chiesto ai miei due colleghi se fossero deputati e come avessero votato sul decreto vaccini. Vico e Capone hanno capito che erano male intenzionati e non hanno risposto. A quel punto i manifestanti hanno cominciato ad insultare gridando 'assassini' e ci hanno aggredito. Noi ci siamo rifugiati nella macchina, che però è stata circondata e presa a calci e pugni. Questo è durato diversi lunghi minuti finché finalmente è intervenuta la Digos, con degli agenti in borghese".

"Ci siamo spaventati - racconta Mariano - moltissimo. È una follia, non si può arrivare a questi livelli, si è fomentato un clima pessimo. E pensare che i manifestanti avevano sulla maglietta la scritta 'libertà di scelta, rispetto delle opinioni'. È stata una cosa bruttissima - conclude Mariano - e poteva finire davvero male".

Il primo a commentare su twitter è il segretario Pd, Matteo Renzi: "Tre deputati del Pd sono stati assaliti da manifestanti No-Vaccini. Follia pura. Un abbraccio a Elisa, Ludovico e Salvatore. Noi non ci fermiamo". Subito dopo, il capogruppo dem alla Camera, Ettore Rosato chiede ai colleghi grillini cosa pensino dell'accaduto.

Pochi minuti arriva la netta presa di distanza dal M5s: "L'aggressione nei confronti dei deputati del Pd fuori da Montecitorio non è giustificabile in alcun modo e a loro va la solidarietà di un movimento che si è sempre, convintamente, dichiarato non violento".

E nel corso del pomeriggio espressioni unanimi di solidarietà ai parlamentari e condanna degli manifestanti. Renato Brunetta, presidente dei deputati Fi, parla di "assurda aggressione" e "condanna assoluta". Emanuele Fiano (Pd), parla di opera di "veri e propri squadristi". Maurizio Lupi, capogruppo Ap sottolinea che "chi ha torto sa usare solo la violenza".

Duro anche il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: "Un vaccino contro il fanatismo e contro la prevaricazione violenta: questo servirebbe nel nostro Paese. La si può pensare in mille modi, ma non sono tollerabili comportamenti simili".

I tre deputati fanno sapere di non aver sporto denuncia, lo stesso ha fatto la Polizia: "Forse loro sono abituati a vedere contestazioni così violente, ma per me - commenta Mariano - rimanere in un auto circondata da persone che battono i pugni sopra è già abbastanza".

In serata, fonti della Polizia, riferiscono che non c'è stata un'aggressione fisica ma una forte contestazione verbale ai danni dei deputati da parte dei manifestanti no vax e che i parlamentari hanno attraversato la piazza nel momento più caldo della protesta, poco dopo il voto dell'Aula, per raggiungere l'auto.

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