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RUSSIABrucia il suo villaggio perché lo crede in mano ai terroristi, ma era solo ubriaco

06.04.17 - 14:47
L'uomo, in preda a una «poderosa ebbrezza», ha dato fuoco a 9 case compresa la propria
Brucia il suo villaggio perché lo crede in mano ai terroristi, ma era solo ubriaco
L'uomo, in preda a una «poderosa ebbrezza», ha dato fuoco a 9 case compresa la propria

SAN PIETROBURGO - Un uomo di 56 anni ha dato fuoco all'intero villaggio in cui abitava, nei pressi di San Pietroburgo, nel timore che «banditi e terroristi» vi si fossero nascosti. Oleg Gerasimov, nel suo delirio - le forze dell'ordine, quando sono riuscite a placarlo, lo hanno trovato in stato di «poderosa ebbrezza» - ha bruciato nove abitazioni (su 11 presenti nel villaggio) a partire dalla propria.

Quando, infatti, ha visto arrivare i soccorsi, Gerasimov vi si è scagliato contro con la sua vettura, li ha assaliti con spray al peperoncino e infine, con la motosega, ha abbattuto un abete per isolare il villaggio. Infine è scomparso nel bosco. In una lettera l'uomo scriveva che a Lopets, il suo villaggio, i banditi «avevano trovato rifugio» e gli altri abitanti «affittavano loro le loro case».

Ai poliziotti, ai quali Gerasimov, smaltita parte della sbornia, si è consegnato, ha spiegato che dopo l'attentato di San Pietroburgo la sua teoria è «diventata più chiara» poiché è chiaro che «anche i mujaeddin si nascondono a Lopets». Lo riportano diversi media russi.

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