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VATICANOPedofilia, parla Marie Collins: «ecco perché mi sono dimessa»

01.03.17 - 19:45
Pedofilia, parla Marie Collins: «ecco perché mi sono dimessa»

CITTÀ DEL VATICANO - Troppe "battute d'arresto" e una "mancanza di cooperazione vergognosa". Marie Collins, la componente della Commissione vaticana per la lotta contro la pedofilia del clero, che era stata lei stessa vittima, spiega perché ha deciso di fare un passo indietro.

"Ho inviato la mia lettera di dimissioni (in copia anche al cardinale O'Malley), dalla Pontificia Commissione per la protezione dei minori, a Papa Francesco il 9 febbraio 2017 con decorrenza dal 1° marzo 2017. Dal momento dell'istituzione della Commissione, a marzo 2014, sono rimasta impressionata - dichiara Marie Collins in una lettera - per la dedizione dei miei colleghi e la genuina volontà di Papa Francesco di essere supportato nel trattare la questione degli abusi sessuali del clero. Credo che la costituzione della Commissione, e la proposizione di competenze dal di fuori per consigliarlo su ciò che era necessario per rendere più sicuri i minori, è stata una mossa sincera".

Ma questo non basta per andare avanti. "Tuttavia - prosegue infatti la donna che ha scelto di fare un passo indietro -, nonostante il Santo Padre approvasse tutte le raccomandazioni fattegli dalla Commissione, ci sono state battute d'arresto costanti. Questo è accaduto a causa della resistenza da parte di alcuni membri della Curia vaticana rispetto al lavoro della Commissione".

"La mancanza di cooperazione, in particolare da parte del dicastero più strettamente coinvolto nel trattamento dei casi di abuso, è stata vergognosa", sottolinea ancora Collins riferendosi alla Congregazione per la Dottrina della Fede che ha la competenza in materia.

"Alla fine dello scorso anno - prosegue la lettera - una semplice raccomandazione, approvata da Papa Francesco, è andata a questo Dicastero per un piccolo cambiamento di procedura nel contesto della cura nei confronti delle vittime sopravvissute. A gennaio ho appreso che quel cambiamento è stato rifiutato. Allo stesso tempo, una richiesta di cooperazione su un tema fondamentale del lavoro della Commissione in relazione alla tutela era stato anch'esso rifiutato. Mentre spero che la Commissione riuscirà a superare questa resistenza, per me è stata l'ultima goccia. Il cardinale Sean O'Malley mi ha invitato a continuare a far parte di progetti di formazione, compresi quelli per la Curia e per i nuovi vescovi e sono felice di accettare. Questo sarà l'area su cui io ora mi concentrerò. Auguro il meglio ai miei colleghi della Pontificia Commissione per la protezione dei minori per il futuro", conclude la lettera.

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