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FRANCIASalah: «Non mi vergogno di ciò che sono»

12.01.17 - 20:35
L'unico sopravvissuto del commando responsabile degli attentati del 13 novembre a Parigi lo ha rivelato in una lettera
Salah: «Non mi vergogno di ciò che sono»
L'unico sopravvissuto del commando responsabile degli attentati del 13 novembre a Parigi lo ha rivelato in una lettera

PARIGI - «Non mi vergogno di ciò che sono»: se non ha mai risposto ai giudici francesi, Salah Abdeslam, l'unico membro sopravvissuto del commando degli attentati del tredici novembre attualmente in prigione, ha risposto cosi alla lettera di una misteriosa donna che gli aveva inviato una missiva al carcere di Fleur-Mérogis, vicino Parigi. Un carteggio svelato questa sera dal sito internet del quotidiano Libération e che secondo il giornale permette di capire meglio la personalità del terrorista.

Davanti ai giudici, il detenuto più sorvegliato di Francia si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere. Dalla sua cella di 11 metri quadri ha però deciso di scrivere a una donna che gli aveva inviato diverse lettere. La missiva dal carcere non è datata ma è stata inserita nel suo fascicolo giudiziario l'11 ottobre.

In un francese marchiato da numerosi errori di ortografia Abdeslam scrive con calligrafia regolare e minuta: «Ti scrivo senza sapere da dove cominciare, ho ricevuto tutte le tue lettere e non posso dirti se mi fanno piacere o meno, certo è che mi permettono di trascorrere un po' di tempo con il mondo esterno».

«Prima di tutto - prosegue il terrorista affiliato all'Isis - non ho paura di esprimere qualche cosa di me perché non ho vergogna di ciò che sono e poi cosa si potrebbe dire di peggio di ciò che si dice già. Sei sincera allora voglio esserlo anch'io: se ti chiedo le intenzioni della tua iniziativa, è per assicurarmi che non mi ami come se fossi una 'star o un idolo', perché ricevo lettere cosi' e non lo approvo perché solo Allah, il Signore dell'universo, merita di essere adorato».

Secondo Libération, che ha deciso di pubblicare solo alcuni estratti della missiva, Abdeslam è destinatario di una fitta corrispondenza. «È incessante - dice una fonte vicina al dossier - cattolici gli scrivono per interrogarlo sulla fede, donne gridano il proprio amore e dichiarano di volere un figlio, avvocati propongono le loro prestazioni». Mentre non mancano le richieste di intervista dei giornalisti.

Per ora però, lui ha solamente risposto a questa donna misteriosa. Unico indizio: le lettere sono state spedite dal dipartimento francese della Cote-d'Or. Per il giudice, Christophe Teissier, quella che per ora è l'unica risposta di Abdeslam è un documento «utile alla manifestazione della verità».

 

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