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ITALIAIstituzioni e politici spiati per anni, due arresti. Ci sarebbero anche Renzi e Draghi

10.01.17 - 11:59
In manette sono finiti un ingegnere nucleare e sua sorella, residenti a Londra ma domiciliati a Roma e conosciuti nel mondo dell'alta finanza capitolina
Istituzioni e politici spiati per anni, due arresti. Ci sarebbero anche Renzi e Draghi
In manette sono finiti un ingegnere nucleare e sua sorella, residenti a Londra ma domiciliati a Roma e conosciuti nel mondo dell'alta finanza capitolina

ROMA - Spiati politici, istituzioni, pubbliche amministrazioni, studi professionali e imprenditori di livello nazionale. Lo ha scoperto la Polizia italiana che ha smantellato una centrale di cyberspionaggio che per anni ha raccolto notizie riservate e dati sensibili. Tra gli spiati ci sarebbero anche il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi e l'ex premier italiano Matteo Renzi.

L'indagine, condotta dalla Polizia postale e coordinata dalla procura di Roma, ha portato all'arresto di due persone, un ingegnere nucleare e sua sorella, residenti a Londra ma domiciliati a Roma e conosciuti nel mondo dell'alta finanza capitolina. Ai due vengono contestati i reati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato ed intercettazione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche.

Le indagini degli investigatori del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico della Polizia postale, hanno accertato che i due fratelli gestivano una rete di computer (botnet) - infettati con un malware chiamato 'Eyepyramid' - che avrebbe loro consentito di acquisire, per anni, notizie riservate e dati sensibili di decine di persone che, a vario titolo, gestiscono la funzione pubblica e delicati interessi, soprattutto nel mondo della Finanza.

L'indagine è partita dalla segnalazione al Cnaipic dell'invio di una mail: indirizzata all'amministratore di rilievo di un'infrastruttura critica nazionale, conteneva il virus Eyepyramid. Seguendo quella traccia gli investigatori sono risaliti alla rete botnet che, sfruttando il malware, riusciva ad acquisire da remoto il controllo dei computer e dei sistemi informatici delle vittime.

I server utilizzati dai due fratelli arrestati oggi sono stati sequestrati in negli Stati Uniti dall'ente investigativo di polizia federale degli Usa Fbi. La cooperazione internazionale tra gli uomini della polizia Postale e quelli della Cyber Division del Federal Bureau of Investigation è stata fondamentale: gli americani, allertati dai colleghi italiani, hanno infatti impedito che l'ingegnere nucleare e sua sorella - una volta capito di esser stati scoperti - potessero distruggere da remoto le tracce dello spionaggio.

L'analisi del materiale sequestrato in America consentirà ora di accertare con esattezza quali e quanti dati siano stati rubati ma, soprattutto, di ricostruire l'intero giro d'interessi che si nascondeva dietro i due fratelli.

Anche due computer in uso ai collaboratori del cardinale Gianfranco Ravasi - dal 2007 presidente del Pontificio Consiglio della cultura, della Pontifica Commissione di archeologia sacra e del consiglio di coordinamento tra accademie pontificie - risultano «compromessi».

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