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UCRAINAIanukovich accusato di alto tradimento

28.11.16 - 14:16
L'ex presidente filorusso è tacciato di «alto tradimento, complicità con le autorità russe per cambiare le frontiere ucraine, violazione della Costituzione e scatenamento di una guerra d'aggressione»
Ianukovich accusato di alto tradimento
L'ex presidente filorusso è tacciato di «alto tradimento, complicità con le autorità russe per cambiare le frontiere ucraine, violazione della Costituzione e scatenamento di una guerra d'aggressione»

KIEV - "Alto tradimento" per aver "aperto le porte all'aggressione" del paese da parte di Mosca: è questa la nuova accusa che l'Ucraina rivolge a Viktor Ianukovich.

Le autorità di Kiev ritengono l'ex presidente filorusso anche il principale artefice della strage di Maidan del 2014, ma lui - in collegamento Skype da un tribunale russo - nega di aver ordinato di sparare sui manifestanti.

"Sono stato contro l'uso delle armi e contro lo spargimento di sangue dall'inizio alla fine", assicura. Parole che sembrano in qualche modo contraddire le sue dichiarazioni di appena tre giorni fa, quando disse di aver sbagliato a non introdurre la legge marziale per sbaragliare gli insorti con l'intervento dell'esercito.

L'accusa di alto tradimento contro Ianukovich è stata annunciata proprio durante un processo che vede alla sbarra cinque ex agenti dei corpi antisommossa sospettati di aver ucciso decine di persone nella rivolta che costrinse l'allora capo di Stato a una rocambolesca fuga in Russia.

E a puntare il dito contro Ianukovich è stato, ironia della sorte, il procuratore generale Iuri Lutsenko, cioè l'ex ministro dell'Interno che passò due anni e mezzo in galera per una condanna dietro la quale, secondo molti osservatori, c'era proprio lo zampino dell'allora presidente.

Dal tribunale Sviatoshivski di Kiev, Lutsenko ha lanciato il suo j'accuse rivolgendosi direttamente all'avversario caduto in disgrazia, che lo ascoltava in collegamento video da un'aula del tribunale di Rostov sul Don: cioè al sicuro in Russia. "Visto che Ianukovich non è in Ucraina e si sta nascondendo dalle forze dell'ordine - ha detto Lutsenko - lo informo oralmente che un'ora fa è stata inviata una nota ufficiale a tutti gli indirizzi noti di lui e dei suoi legali. Io - ha tuonato - accuso Ianukovich come cittadino ucraino di aver aperto le porte all'aggressione".

Non solo. Secondo il procuratore generale - un ruolo che in Ucraina ha sempre avuto profonde connotazioni politiche - il controverso ex presidente avrebbe "inviato appelli scritti" a Putin sollecitando un intervento delle truppe russe per dare "una parvenza di legittimità all'invasione e all'occupazione della Crimea" da parte di Mosca (accusata pure di sostenere i separatisti del Donbass).

I danni chiesti da Kiev? Ben 70 miliardi di dollari. Una cifra enorme, che ha però un valore essenzialmente simbolico, anche perché la Russia di Putin ha già risposto con un secco 'niet' alla richiesta di estradizione avanzata dall'Ucraina per Ianukovich.

Durante il processo contro i cinque ex agenti - in cui è intervenuto come testimone - Ianukovich ha bollato gli eventi di Maidan come "provocazioni" organizzate "da coloro che volevano un cambiamento nell'amministrazione". Una sorta di golpe, insomma, proprio come recita la propaganda del Cremlino.

Sulla strage non è però stata fatta ancora piena luce. Di certo, purtroppo, ci sono i circa 100 morti: si tratta per lo più di insorti uccisi a colpi di arma da fuoco, ma tra i caduti ci sono anche almeno 13 poliziotti.

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