Il blitz si è svolto in cinque regioni. Spagna, arrestati a Ibiza due imam pro-jihad. Francia: linea dura per detenuti radicalizzati
BERLINO - È stata sgominata oggi una cellula terroristica composta da richiedenti asilo ceceni sospettata di essere sul punto di preparare un attentato in Germania.
Per fermarla, questa mattina è scattato un maxi blitz della polizia, con perquisizioni simultanee in 12 abitazioni e in un centro di accoglienza profughi, di cinque Laender: Turingia, Nordreno-Vestfalia, Amburgo, Sassonia e Baviera. Negli ultimi due casi sono state interessate le aree urbane di Lipsia e Monaco.
Nel mirino, in particolare un 28enne ceceno con cittadinanza russa su cui da un anno indagava la procura di Gera, in Turingia. Alla fine, almeno per ora, non ci sono stati arresti e tutti i sospettati - 14 persone in totale, tra cui 11 uomini e 3 donne - sono rimasti a piede libero, anche se su di loro si indaga ancora. Soprattutto per finanziamento al terrorismo.
La Turingia è stata al centro del blitz, coordinato dalla locale polizia criminale (Lka), esteso anche ad altri quattro Länder. Nella regione della Germania centro-orientale l'intervento di polizia è stato più robusto, con l'impiego di unità speciali e artificieri in almeno sette città, tra cui Erfurt, Jena, Weimar e Suhl.
Al termine dell'operazione la polizia ha tracciato un primo bilancio, comunicando di non aver effettuato arresti: «Non c'è un mandato di cattura», ha confermato una portavoce della Lka, neppure nei confronti del 28enne al centro delle indagini. L'uomo è stato rintracciato a Suhl e interrogato dagli inquirenti. Sono stati sequestrati documenti e computer.
Tutti gli uomini indagati sono sospettati di preparare quello che gli inquirenti definiscono burocraticamente «un atto violento gravemente pericoloso per lo Stato», probabilmente un attentato. Ma, come riferito in un comunicato della stessa polizia criminale, «dalle indagini non è emerso finora alcun concreto pericolo di attacco». Anche la ricerca di esplosivo non ha dato risultati: come riferito dalla polizia, la sostanza ritrovata nelle perquisizioni a Suhl è risultata essere «innocua polvere bianca».
Le indagini della procura di Gera, partite nella "seconda metà" dell'anno scorso si erano concentrate sul «28enne cittadino russo di etnia cecena» per «sospetta preparazione» di un attentato. Il giovane, in particolare, aveva mostrato l'intenzione di unirsi «alla lotta armata in Siria con l'Isis». Un portavoce della procura di Gera, Jens Woermann, ha detto alla Dpa che nel corso delle indagini si è poi concretizzato il «sospetto di finanziamento del terrorismo nei confronti del 28enne e di altri dieci uomini e tre donne», anche loro richiedenti asilo russi di etnia cecena.
I profughi, di età compresa tra i 21 e i 31 anni, sono ospitati in Turingia, Amburgo e Dortmund in attesa che l'esame delle loro richieste venga completato. «Stiamo indagando per capire se ci sia stato movimento di denaro all'estero per finanziare organizzazioni terroristiche», ha aggiunto Woermann, senza fornire indicazioni sui tempi di chiusura delle indagini che hanno fatto scattare il blitz di questa mattina.