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FRANCIANizza ore 12.00: un intero paese si ferma per un minuto di silenzio

18.07.16 - 12:00
Fischi e contestazioni per Valls e gli altri ministri, ma anche un lungo applauso e le note della Marsigliese e di "Nizza la bella"
Nizza ore 12.00: un intero paese si ferma per un minuto di silenzio
Fischi e contestazioni per Valls e gli altri ministri, ma anche un lungo applauso e le note della Marsigliese e di "Nizza la bella"

NIZZA - Nel terzo e ultimo giorno di lutto nazionale, Nizza e la Francia intera si fermano in memoria delle vittime della strage di giovedì. Gli occhi di tutto il mondo sono puntati sul Monument du Centenaire, a pochi passi dalla Promenade des Anglais, dove è in corso una cerimonia di raccoglimento. Ritrovi sono stati organizzati anche in altre città, la commozione è tangibile.

Fischi e contestazioni, ma anche La Marsigliese e gli applausi - Fischi e contestazioni sono stati segnalati a Nizza dopo il minuto di silenzio in memoria delle vittime. «Buu» avevano già accolto il premier francese Manuel Valls all'arrivo sotto il monumento del Centenario. Molte persone hanno espresso il proprio disappunto rumorosamente: «Cambia lavoro, cambia lavoro», hanno urlato in molti. Qualcuno ha gridato «assassino», mentre altre hanno replicato: «Vergognatevi, non è il momento». 

Un forte applauso ha caratterizzato il minuto di silenzio in onore delle vittime dell'attentato terroristico di giovedì scorso durante la cerimonia che si è svolta a pochi passi dalla Promenade des Anglais. Subito dopo le migliaia di persone intervenute hanno intonato La Marsigliese e successivamente "Nizza la bella", l'inno della città della Costa Azzurra. Al momento dell'allontanamento del premier Manuel Valls e altri esponenti del governo la folla ha nuovamente fischiato.

L’ultimo sms - Il dolore non ferma le indagini. Al contrario, è un incentivo ulteriore per cercare le spiegazioni, i motivi che hanno portato a questa strage che ha portato a 84 morti e 200 feriti. Alle informazioni certe, si sommano alcuni punti ancora inspiegabili. Su tutte, fra le questioni da chiarire, è capire se Mohamed Lahouaiej Bouhlel abbia agito da solo. Alcune sue mosse porterebbero a pensare il contrario, come suggeriscono gli investigatori francesi. In primo luogo l’ultimo sms inviato cinque minuti prima di entrare in azione con la richiesta di ulteriori armi. «Manda altre armi». Dove sarebbero dovute arrivare? Difficile pensare sul tir in corsa.

La folle corsa - E proprio il movimento del camion porta a pensare che qualcosa non sia andato come programmato. Se nel primo tratto il mezzo è stato condotto con una certa lentezza, dopo una breve sosta, il tir è ripartito a grande velocità. Cosa sia successo andrà chiarito. E alcuni sospetti sono legati anche alle prove del tragitto, fatte nei giorni precedenti la strage. Come riporta Repubblica, viene da domandarsi come mai un uomo che conosce bene Nizza ha bisogno di provare il percorso su una strada diritta e senza ostacoli se non vi fosse un progetto che implicava altre mosse e persone. E infine, la bicicletta con cui ha raggiunto il camion quella sera perché è stata caricata sul camion? Serviva per una fase del piano mai portata a termine?

I fermati - Nel frattempo tre dei sette fermati, tra cui la persona che ha ricevuto l’ultimo sms, sono stati trasferiti nel quartier generale dell'antiterrorismo di Levallois-Perret, alle porte di Parigi. Gli interrogatori potrebbero chiarire alcuni di questi punti. Per ora, il ministro dell'interno francese Bernard Cazeneuve ha spiegato che al momento non sono stati verificati legami dell’attentatore con reti terroristiche, tuttavia, ha spiegato, non è possibile «escludere che un individuo squilibrato e molto violento si sia in un momento, in una rapida radicalizzazione, lanciato in questo crimine assolutamente spaventoso», ha aggiunto.

La famiglia dell’attentatore - Anche la moglie, rilasciata ieri, ha confermato che l’uomo non aveva legami con l’Isis. Tutte le testimonianze portano a inquadrarlo però come una persona rancorosa, depressa, violenta, poco religiosa, ossessionata dalla seduzione e con problemi psichici e sociali. E fra le vittime della strage sarebbe potuta esserci proprio anche la donna - che riceveva ripetute minacce dall'ex marito - con i tre figli della coppia. Come riporta il Corriere, la franco tunisina ha spiegato che solo poco prima della festa aveva deciso di non parteciparvi.

«Radicalizzato da due settimane» - Lo zio dell'attentatore di Nizza ha riferito all'agenzia Associated Press che suo nipote era stato «radicalizzato» da circa «due settimane» da un reclutatore algerino membro del sedicente Stato islamico (Isis) a Nizza. Le autorità francesi non confermano.

 

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