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ISRAELEAttacco terroristico palestinese a Tel Aviv, sono 4 i morti

09.06.16 - 07:13
Due palestinesi, dopo essersi seduti ad un bar, hanno aperto il fuoco sui passanti
Attacco terroristico palestinese a Tel Aviv, sono 4 i morti
Due palestinesi, dopo essersi seduti ad un bar, hanno aperto il fuoco sui passanti

TEL AVIV - Il terrore ha colpito ieri sera nel cuore di Tel Aviv, dove quattro israeliani sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco da due attentatori palestinesi di circa 20 anni giunti da Atta, un villaggio nei pressi di Hebron in Cisgiordania.

Un attacco - che fa risalire di colpo la tensione in Israele - avvenuto all'interno dell'affollatissimo Mercato di Sarona, centro della movida pieno di ristoranti e negozi aperti fino a tardi, e poi in una via adiacente nei pressi della Cinemateque, teatro di numerosi festival del cinema anche ieri sera molto frequentato.

Poco prima delle 21 (ora locale), i due palestinesi, dopo essere stati seduti ai tavolini del ristorante-bar Max Brenner, sono entrati in azione aprendo il fuoco sui passanti. Erano, secondo alcuni testimoni, ben vestiti come se fossero stati ad un ricevimento, mentre non ha trovato conferma una prima ricostruzione che fossero travestiti da 'haredim', ebrei pii. Dopo i primi spari, uno di loro due ha lasciato l'arma ed è scappato insieme all'altro. Nei pressi della Cinemateque uno dei due è stato colpito da un poliziotto e l'altro è stato arrestato. Sul terreno sono rimasti almeno cinque feriti, ha riferito la polizia.

Nell'ospedale Ichilov dove sono stati portati i feriti, è stato ricoverato anche uno dei due attentatori. Le forze dell'ordine hanno a lungo presidiato tutta la zona - che tra l'altro è ad un passo dal complesso del ministero della difesa, l'unico situato a Tel Aviv e non a Gerusalemme - nel timore che ci fosse ancora libero un terzo attentatore, ipotesi poi smentita dal portavoce della polizia. La gente, mentre sull'area volavano gli elicotteri, è rimasta chiusa tutta il tempo nei ristoranti e nei negozi fin quando le autorità hanno dato il cessato allarme, dopo aver messo in sicurezza l'intera area.

Il premier Benyamin Netanyahu - appena atterrato da Mosca dopo aver visto il presidente russo Vladimir Putin - si è subito diretto in città per presiedere una riunione di emergenza con lo Shin Bet (il servizio di sicurezza interno), la polizia, l'esercito, e i ministri Gilad Erdan e Avigdor Lieberman.

"È stata una notte dura a Tel Aviv, diventata obiettivo del terrorismo. Ma - ha detto il sindaco della città Ron Huldai - non cederemo al loro tentativo di rovinare le nostre vite".

I media hanno segnalato scene di giubilo svoltesi ad Hebron da dove i due palestinesi provenivano e Hamas da Gaza ha definito la città palestinese "capitale dell'Intifada di Gerusalemme", come la fazione islamica al potere nella Striscia ha chiamato gli attentati di questi ultimi mesi in Israele e in Cisgiordania. In un tweet, anche questo riportato dai media israeliani, Ismail Haniyeh leader di Hamas ha scritto: "Gloria e saluti agli autori della sparatoria al Mercato di Sarona".

Sospensione dei permessi - Prima rappresaglia israeliana all'attentato terroristico: il governo ha sospeso i permessi di ingresso sul suolo di Israele rilasciati a 83.000 palestinesi della Cisgiordania per visitare i parenti durante il mese sacro del digiuno, il Ramadan, per i musulmani, iniziato lunedì.

«Risposta alla violenza d'Israele» - "Una risposta individuale e naturale alla violenza israeliana". Così il capo del dipartimento per i media di Fatah (il partito del presidente Abu Mazen) Munir al-Jaghoub ha definito l'attacco terroristico avvenuto la notte scorsa a Tel Aviv ad opera di due palestinesi di Hebron che, per ora, ha causato la morte di quattro israeliani.

"Israele - ha continuato il portavoce - deve capire le conseguenze della demolizione di abitazioni, il trasferimento forzato di palestinesi, i raid dei coloni alla moschea di Al-Aqsa e gli omicidi a sangue freddo ai checkpoint".

Anche il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) ha definito l'attacco come una "reazione naturale" e un "cambio di paradigma" di questa Intifada, sottolineando che il luogo della sparatoria - nei pressi del Ministero della Difesa - è un "forte messaggio" per il nuovo ministro Avigdor Lieberman e che "la resistenza armata è la maniera migliore per ottenere i diritti dei palestinesi".


 

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