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ITALIAStudente universitario a capo di una rete di pedopornografia

12.04.16 - 19:36
Con l'aiuto dell'Fbi la polizia italiana scopre il giro di immagini e filmati
Studente universitario a capo di una rete di pedopornografia
Con l'aiuto dell'Fbi la polizia italiana scopre il giro di immagini e filmati

ROMA - Grazie a informazioni ricevute dall'Fbi, attraverso l'ambasciata Usa, la polizia postale e delle comunicazioni italiana ha scoperto una rete di pornografia minorile online. A capo del traffico di immagini e filmati c'è un genovese di 21 anni, studente universitario. A tradirlo alcune email.

Il giovane, che si spacciava per una ragazza, era riuscito ad acquisire filmati e foto pedopornografici in chat e su Facebook in vari Paesi d'Europa e degli Stati Uniti. Il giovane è stato individuato grazie alla segnalazione dei detective Fbi americani agli investigatori della Polizia postale e delle telecomunicazioni di Roma, che hanno delegato l'indagine ai colleghi del compartimento Liguria.

Dodici gli italiani denunciati tra le province di Milano, Como, Torino, Padova, Verona, Brescia, Palermo, Piacenza, Campobasso e Cagliari. Tra loro artigiani, imprenditori, professionisti, operai, altri studenti. Nelle loro abitazioni è stato sequestrato un ingente quantitativo di supporti informatici, account e-mail, profili social e materiale pedopornografico. Altre 17 persone sono state indagate in vari Paesi europei.

L'inchiesta sul giovane, definito dagli investigatori come il classico "nerd", un ragazzo con difficoltà a relazionarsi con la vita reale, ha permesso di fare luce su un vasto giro internazionale di materiale pedopornografico con scene di sesso fra adulti e bambini/ragazzini. Gli agenti usando il suo account hanno ricostruito il mondo virtuale dell'indagato. L'indagine, seguendo la rete, ha varcato i confini ed ha interessato il resto d'Europa dove sono stati indagati altri 17 internauti che detenevano e scambiavano materiale proibito. Una comunità che scaricava file con modem o router con molti strati di sicurezza, quasi inviolabili, e con la garanzia della massima privacy, ma lenti nello scaricare i filmati. Per questo gli appassionati del genere una volta diventati amici per scambiarsi file usavano le email.

L'errore che ha permesso a Fbi e alla polizia postale di intercettarli ed indagarli. Dal 2015 ad oggi sono 1.849 i siti pedopornografici oscurati dal Centro nazionale italiano per il contrasto alla pedopornografia on line (Cncpo), che fa parte del Servizio postale e delle comunicazioni, la polizia del Web, diretta da Roberto Di Legami. Fino ad oggi in Italia, ha spiegato la direttrice del Centro, Elvira D'Amato, sul numero di aprile di PoliziaModerna, sono state arrestate 79 persone, 574 sono state denunciate, ben 23.981 i siti monitorati. In aumento, rileva ancora la rivista della Polizia, lo scambio di foto e filmati di violenze sessuali sui minori nelle Darknet, le reti anonimizzate dove è più difficile essere rintracciati. Per combattere il fenomeno, il Cncpo ha creato una squadra che indaga sotto copertura.

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