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BELGIOSalah Abdeslam... e quelle pizze di troppo

19.03.16 - 19:30
Tre particolari tasselli hanno guidato gli investigatori al blitz che ha portato alla cattura del ricercato numero uno
Salah Abdeslam... e quelle pizze di troppo
Tre particolari tasselli hanno guidato gli investigatori al blitz che ha portato alla cattura del ricercato numero uno

BRUXELLES - Tre tasselli investigativi importanti e particolari hanno portato alla cattura di Salah Abdeslam: l’affitto non pagato, la traccia su un bicchiere e soprattutto troppe pizze ordinate per cena.

L’affitto - Quando gli agenti hanno ricevuto la segnalazione che Samir Bouzid - persona che tenevano sotto controllo da mesi - da cinque mesi non pagava la pigione per il suo appartamento hanno deciso di fare una perquisizione. Così è stato deciso il blitz nella casa di colui che si pensa sia stato il coordinatore degli attentati di Parigi. La polizia federale pensava che l’abitazione in rue de Dries di Forest fosse stata abbandonata, e invece hanno trovato il presunto terrorista, ucciso, e hanno messo in fuga altre persone.

Il bicchiere e le pizze - I telefoni di quella casa erano sotto controllo da diverso tempo perché vi abitava Amin Choukri, amico di Abdeslam. Ad attirare ulteriormente l’attenzione è stato il numero di pizze ordinate per cena, che non corrispondeva alle possibili esigenze dei tre occupanti. Gli investigatori hanno capito che stavano ospitando altre persone.

La prova decisiva che Salah Abdeslam fosse stato di recente nell’abitazione è arrivata invece dalle tracce lasciate su un bicchiere trovato nell’appartamento. Sono state trovate le sue impronte digitali.

La telefonata - È emerso inoltre che Abdeslam avrebbe usato il suo telefono cellulare per contattare un amico in Molenbeek, che avrebbe portato le autorità al suo nascondiglio.

Le ultime dichiarazioni - "Volevo farmi esplodere allo Stade de France ma ci ho ripensato": sono le parole di Salah Abdeslam nell'odierno interrogatorio agli inquirenti del Belgio, secondo quanto riferito in conferenza stampa dal procuratore di Parigi, Francois Molins.

Molins ha poi aggiunto che queste dichiarazioni vanno prese con estrema cautela. È infatti necessario interrogarsi sulla successiva presenza del sospetto nel diciottesimo arrondissement di Parigi, ai piedi di Montmartre e della Basilica del Sacro Cuore, dove l'Isis ha poi rivendicato l'attentato mai portato a termine.

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