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Dopo 28 anni il caso forse è stato risolto
VARESE - Dopo 28 anni c'è una clamorosa svolta nell’omicidio di Lidia Macchi, una studentessa allora 19enne di Comunione e Liberazione.
Questa mattina - annuncia il Corriere della Sera - la polizia ha arrestato a Brebbia, in provincia di Varese, il 47enne Stefano Binda, ex compagno di scuola della vittima.
Secondo gli inquirenti Binda sarebbe l’autore della lettera anonima spedita alla famiglia della vittima nei giorni successivi al delitto.
La lettera faceva riferimento ad alcune vicende legate alla vita di Lidia, uccisa a Cittiglio nel gennaio del 1987. La ragazza fu trovata in un boschetto dei pressi dell’ospedale, uccisa con 29 coltellate.
Sarebbe stata una donna che aveva ricevuto delle lettere da parte dell’uomo a riconoscere lo stile della calligrafia guardando una trasmissione televisiva.
Il principale indagato finora era stato Giuseppe Piccolomo, già condannato all’ergastolo per l’omicidio di una pensionata a Cocquio Trevisago, il cosiddetto omicidio delle mani mozzate.
