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ITALIAItaliana morta al Bataclan, una ragazza modello

15.11.15 - 15:47
Valeria Solesin aveva 28 anni, è deceduta nell'assalto terroristico di venerdì sera
Italiana morta al Bataclan, una ragazza modello
Valeria Solesin aveva 28 anni, è deceduta nell'assalto terroristico di venerdì sera

VENEZIA - Valeria Solesin è morta. Lo ha confermato il console italiano Andrea Cavallari davanti all'obitorio a Parigi."Dopo una lunga attesa, con l'ambasciatore" d'Italia in Francia Giandomenico Magliano, "abbiamo potuto vedere la salma di Valeria Solesin", ha detto Cavallari, spiegando che "gli elementi riscontrati corrispondono a quanto ci era stato segnalato dai famigliari, possiamo dire che c'è una corrispondenza".

"È stato estremamente difficile, complicato", ha continuato il diplomatico italiano rivolgendosi ai cronisti davanti all'obitorio dove le famiglie delle 129 vittime delle stragi stanno arrivando una ad una. Questa mattina, il premier francese Manuel Valls ha detto che 103 vittime sulle 129 sono state identificate. Quanto alla famiglia di Valeria, "non ho notizia dell'arrivo ma immagino nei prossimi giorni", ha precisato il console. Mentre i ragazzi che accompagnavano Valeria "sono ancora qui".

Il ritratto - Una ragazza modello, tenace e solare con un cervello "fine" che l'aveva portata a fare carriera a tempo di record. Così viene descritta da parenti e amici Valeria Solesin, 28 anni, italiana, morta nell'assalto terroristico al Bataclan di venerdì sera.

Valeria, cresciuta nel cuore di Venezia, a Cannareggio era diventata cittadina del mondo. Dopo il diploma al liceo scientifico "Benedetti" di Venezia, si era trasferita a Trento dove si è rapidamente laureata in sociologia. Da qui era andata per un dottorato proprio a Parigi, dove viveva da quattro anni, per proseguire gli studi specialistici all'Università Parigi 1, La Sorbona, approfondendo il rapporto del ruolo delle donne divise tra famiglia e lavoro con una particolare attenzione alle differenze di vita in "rosa" tra la Francia e l'Italia.

In pochi anni aveva già pubblicato alcuni saggi raccogliendo tra l'altro interviste ed entrando anche nello specifico di alcune realtà cittadine molto diverse tra l'Italia frammentata in tanti comuni grandi e piccoli e la Francia con Parigi catalizzatrice della comunità transalpina. La madre ha ricordato la sua esperienza con i clochard di Parigi, "per conoscere tutte le sfaccettatura di una realtà che andava a studiare e frequentare".

Dai suoi amici era considerata uno dei cosiddetti "cervello in fuga" perché in Italia non trovava spazio per affermarsi.

Al Bataclan era andata con il fidanzato ed un'amica, entrambi di Trento, e un alto ragazzo di Verona. Mentre stavano per entrare nel locale è iniziata la sparatoria e il lancio di granate e nel fuggi fuggi generale si è vista separata dal fidanzato perdendo la borsa, con i documenti, che è stata raccolta dall'amica. Testimoni avevano detto di averla vista ferita. Poi la ricerca, essendo lei priva di documenti, via internet dei congiunti dall'Italia e a Parigi da parte del fidanzato e altri conoscenti con un porta a porta negli ospedali il tutto mentre si attivava anche la Farnesina. L'epilogo oggi nell'istituto di medicina legale di place Mazas a Parigi.

 

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