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FRANCIAStrauss-Kahn e le "serate hot", il processo non sarà a porte chiuse

02.02.15 - 16:30
Il tribunale di Lilla ha respinto la richiesta delle escort che si sono costituite parte civile
Strauss-Kahn e le "serate hot", il processo non sarà a porte chiuse
Il tribunale di Lilla ha respinto la richiesta delle escort che si sono costituite parte civile

LILLA - Il tribunale di Lille, la città del nord della Francia dove oggi si è aperto il processo sul giro di squillo dell'Hotel Carlton, ha respinto la richiesta delle escort che si sono costituite parte civile di celebrare il dibattimento a porte chiuse. Gli avvocati dei 14 imputati, tra i quali l'ex direttore del Fondo Monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, erano quasi tutti contrari alla richiesta voluta in particolare da Gérald Laporte, l'avvocato di quattro escort coinvolte nel giro di squillo all'Hotel Carlton.

Il legale aveva chiesto che le audizioni delle parti civile, come anche eventuali faccia a faccia, si tenessero lontani dai tantissimi giornalisti presenti, in quello che alcuni media francesi definiscono il "processo dell'anno".

Il processo - Il grande processo vede alla sbarra Dominique Strauss-Kahn, l'ex direttore del Fondo Monetario Internazionale e ad altri tredici co-imputati, coinvolti nello scandalo del giro di squillo all'Hotel Carlton di Lille. Nel palazzo di giustizia della città delle fiandre francesi sono state adottate eccezionali misure di sicurezza.

I protagonisti hanno cominciato ad accedere dalle 13.00 per quello che i media francesi definiscono il "grande processo dell'anno", a cui sono accreditati oltre duecento giornalisti. Quattro anni dopo lo scandalo planetario legato a Nafissatou Diallo, la cameriera dell'Hotel Sofitel che lo accusò di stupro a New York, Dsk deve rispondere all'accusa di "sfruttamento aggravato della prostituzione", l'organizzazione - tra il 2008 e il 2011 - di un "circolo del vizio internazionale", tra festini hard in Francia e Belgio, ma anche in lussuose camere d'albergo di Washington in cui giovani donne venivano ingaggiate per fare sesso con gli invitati.

Per gli inquirenti, l'ex supercandidato della sinistra nel voto presidenziale del 2012 - che ora rischia fino a 10 anni di carcere e una multa da 1,5 milioni di euro - non solo era il "Re" di queste serate hot, ma ne era anche "il perno" da un punto di vista organizzativo. Insieme a lui, un cast di co-imputati da 'legal thriller', tra cui spiccano un commissario di polizia, due gestori di hotel di lusso e soprattutto Dominique Alderweireld, alias 'Dodo La Saumure' (la salamoia), il tenutario di almeno cinque locali a luci rosse in Belgio accusato di aver fornito le escort che animavano le serate

Ats Ans

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