"Il mondo è grato agli eroi di Robben Island, che ci ricordano come né le manette né le celle possono confrontarsi con la forza dello spirito umano", ha scritto Obama sul libro dei visitatori di Robben Island, dove Mandela è stato incarcerato tra il 1964 e il 1982. Si tratta di "uomini coraggiosi che hanno affrontato l'ingiustizia e rifiutato di piegarsi", ha aggiunto Obama.
A guidare Obama nel carcere di Nelson Mandela è stato l'ex prigioniero Ahmed Kathrada, che ha accompagnato la famiglia Obama anche nella visita del giardino del carcere. Un'area con un piccola panchina dove Mandela ha tenuto nascosto il manoscritto 'A long Walk to Freedom'.
Kathrada ha intrattenuto la famiglia Obama raccontando alcuni episodi della prigionia, fra i quali il fatto che un giorno le guardie del carcere hanno tolto ai prigionieri i loro strumenti di lavoro per poi riconsegnarli più avanti nella giornata: l'obiettivo era quello di scattare foto per mostrare al mondo che Mandela e gli altri prigionieri erano sottoposti solo a lavori leggeri.
La visita è stata un'occasione per Obama per spiegare alle figlie, Malia e Sasha, che il Sudafrica è dove affonda le radici la non violenza politica. "Una delle cose che potreste non sapere - ha detto Obama alle figlie - è che l'idea di politica non violenta ha le sue radici in Sud Africa perchè Gandhi era un avvocato qui. Quando è tornato in India i suoi principi hanno portato all'indipendenza indiana e ispirato Martin Luther King".