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Il Belgio è la prima nazione a istituire la quarantena per i contagiati dal vaiolo delle scimmie

BELGIOIl Belgio è la prima nazione a istituire la quarantena per i contagiati dal vaiolo delle scimmie

23.05.22 - 08:04
«Dobbiamo essere vigili» ha spiegato il ministro della Sanità «ma non siamo diretti verso migliaia di persone infette»
Reuters
Il Belgio è la prima nazione a istituire la quarantena per i contagiati dal vaiolo delle scimmie
«Dobbiamo essere vigili» ha spiegato il ministro della Sanità «ma non siamo diretti verso migliaia di persone infette»

BRUXELLES - Sono quattro i casi accertati di positività al vaiolo delle scimmie in Belgio, che nelle scorse ore è diventato il primo paese al mondo a introdurre un obbligo di quarantena. Le persone infette devono isolarsi per 21 giorni, e l'obbligo non si applica alle persone che sono venute in contatto con i contagiati.

Com'è noto, i casi acclarati sono una novantina in 14 nazioni, compresa la Svizzera, ma le cifre sono destinate ad aumentare. La malattia è nota da decenni e non c'è motivo di preoccuparsi, ci tengono a spiegare le autorità sanitarie. A questo proposito, il ministro della Sanità belga Frank Vandenbroucke ha fornito un aggiornamento della situazione ai microfoni di Rtl Info.

«Dobbiamo essere vigili. Ecco perché venerdì abbiamo riunito i nostri esperti. Se ci sono persone che presentano sintomi, devono recarsi immediatamente al pronto soccorso, perché i servizi di emergenza hanno gli strumenti per effettuare i test», ha affermato Vanderbroucke. Si rischia una doppia pandemia, visto che quella di coronavirus non è ancora stata debellata? «Questa malattia è contagiosa, ma fortunatamente molto meno del Covid. Si trasmette attraverso lo stretto contatto fisico, pelle a pelle, ma anche attraverso i vestiti o la biancheria usata da una persona infetta. Per questo motivo si dice anche che il contatto sessuale può essere una causa di trasmissione».

Contro il Sars-CoV-2 sono stati creati dei vaccini, ed esiste quello tradizionale contro il vaiolo. «Era una malattia estremamente grave, molto letale. Un terzo delle persone infettate è morto a causa di questa malattia. Il vaiolo delle scimmie è molto meno grave e meno contagioso» ci tiene a sottolineare il ministro. «Si può soffrire, ma non è mortale». In questo momento, facendo un'analisi costi-benefici, si è concluso che «non dovremmo vaccinare i cittadini in questo momento», ma «è importante sapere che disponiamo di un'ampia scorta strategica di vaccini contro il vaiolo tradizionale. In secondo luogo, stiamo discutendo a livello europeo con un'azienda che ha annunciato un nuovo vaccino specifico per questa variante del vaiolo delle scimmie, ma non sappiamo ancora se lo acquisteremo».

Anche in Belgio ci sarà un aumento inevitabile dei casi. «È certo che ce ne saranno altri. Ma non siamo diretti verso migliaia di persone infette. Sarebbe sorprendente se non ci fossero più casi, ma non ci sarà un'esplosione», ha concluso Vandenbroucke.

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