Il presidente statunitense ne ha parlato durante il suo viaggio a Seul, in Corea del Sud
SEUL - La Corea del Sud e gli Stati Uniti «ribadiscono l'importanza di preservare la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan». Lo si legge nella dichiarazione congiunta al termine del summit di Seul tra i presidenti americano e sudcoreano, Joe Biden e Yoon Suk-yeol.
È un riferimento destinato a creare una dura reazione della Cina, che rivendica la sovranità sull'isola e che considera le vicende legate all'isola come «questioni interne», rappresentando un esordio assoluto nelle dichiarazioni congiunte tra i due Paesi. L'amministrazione precedente di Moon Jae-in, infatti, ha sempre opposto forti resistenze per evitare ritorsioni cinesi.
L'incontro è stata anche l'occasione per parlare di Corea del Nord. I due presidenti «hanno concordato di avviare discussioni» sull'espansione «della portata delle esercitazioni militari combinate e dell'addestramento in tutta la penisola coreana», secondo la dichiarazione congiunta diffusa alla fine del loro summit.
Biden non esclude un incontro con Kim
La mossa punta a scoraggiare la minaccia nucleare di Pyongyang in un momento in cui ci sono poche speranze di avviare una vera diplomazia. E Biden ha fatto sapere di non escludere un incontro con Kim Jong-un, ma dipenderà tutti dalla «sincerità e serietà» del leader nordcoreano. Nel Paese asiatico, lo ricordiamo, è pure in corso una forte ondata di contagi causata dal coronavirus. Gli Stati Uniti hanno teso una mano a Kim, ma senza esito. «Abbiamo offerto vaccini contro il Covid-19 alla Corea del Nord, ma non abbiamo ricevuto risposta», ha detto Biden.