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REGNO UNITOCome in Sudafrica, netta frenata di Omicron nel Regno Unito

17.01.22 - 22:00
Anche oltremanica il numero dei nuovi casi sta calando in modo deciso dopo il picco del 4 gennaio.
Reuters
Come in Sudafrica, netta frenata di Omicron nel Regno Unito
Anche oltremanica il numero dei nuovi casi sta calando in modo deciso dopo il picco del 4 gennaio.

LONDRA - Una partenza letteralmente a razzo, il picco raggiunto a grande velocità e poi una sorta di crollo a strapiombo. È, in estrema sintesi, la storia che ci raccontano oggi i numeri giornalieri della pandemia nel Regno Unito, dove pare confermarsi quel copione che già era stato osservato in Sudafrica negli ultimi giorni del 2021.

Il ritmo è quello dettato dalla variante Omicron del coronavirus. Solamente un paio di settimane fa, oltre le acque della Manica si registrava il totale giornaliero più elevato di infezioni dall'inizio dell'emergenza. Era il 4 gennaio e in 24 ore alle autorità sanitarie vennero notificate oltre 218mila positività. Quella soglia non è più stata oltrepassata. Il giorno successivo, all'insaputa di quel momento, si è poi rivelato essere il primo gradino di una discesa che ha trovato continuità nei giorni a venire.

La sequenza dei casi registrati durante la settimana tra il 10 e il 16 gennaio - al netto delle oscillazioni del weekend e arrotondata alle migliaia - illustra una chiara tendenza al ribasso nella portata dell'onda di contagi alimentata dalla spinta di Omicron. Seguendo nell'ordine: 139mila, 119mila, 127mila, 108mila, 99mila, 81mila e 70mila. Di fatto, un dimezzamento dei casi in una settimana. Il passo più lento ha trovato continuità anche oggi. Nel bollettino pubblicato nel pomeriggio dall'Health Security Agency con le cifre delle ultime 24 ore si è arrivati a quota 84mila nuove infezioni. Nello stesso periodo risultano per contro in aumento i decessi, mentre le ospedalizzazioni, osservando i dati e i grafici aggiornati dalle autorità sanitarie di Sua Maestà, sembrano aver raggiunto una sorta di "plateau". Ma le curve in questione, come ben sappiamo dopo quasi due anni di pandemia, hanno tempi di reazione differiti rispetto all'andamento delle infezioni. Occorre quindi attendere.

I numeri si mantengono tuttavia su livelli più alti di quelli che erano stati registrati nelle precedenti ondate che hanno travolto il Regno Unito. Ma si tratta di una realtà che caratterizza un po' tutti i Paesi in cui Omicron, che secondo alcuni studi gode di una maggiore capacità di trasmettersi in modalità asintomatiche, è già riuscita a prendere il sopravvento sulle varianti precedentemente in circolazione. Questa sua proprietà lascia intuire come il numero reale di infezioni sia con ogni probabilità ben più elevato rispetto a quelle poi confermate dai test. E come osservava solo pochi giorni fa l'epidemiologo italiano Paolo Bonanni, in una tale cornice restare su numeri troppo elevati è «impensabile» in quanto prima o poi «vengono a mancare le persone suscettibili» al virus.

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COMMENTI
 

Brontolo pensionato 2 anni fa su tio
Qualcuno per favore può informare anche Merlani e gli specialisti del governo..... mica che magari inventino ancora qualche nuova misura antivax e pro vaxGplus rinforzato......

Elisa_S 2 anni fa su tio
Per fortuna...forse siamo davvero alla fine della pandemia per davvero....e il prossimo inverno avremmo ormai quasi tutti una sorta di immunità contro forme gravi qualora dovesse arrivare un altra variante di coronavirus Sars. Sempre sperando che le origini siano davvero naturali e non da un laboratorio.

Suissefarmer 2 anni fa su tio
Risposta a Elisa_S
l'uomo deve diventare etico,altrimenti sarà peggio la prossima.
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