Cerca e trova immobili
Insegnanti a casa, e i genitori diventano «supplenti provvisori»

STATI UNITIInsegnanti a casa, e i genitori diventano «supplenti provvisori»

17.01.22 - 06:00
Una soluzione che non piace a tutti: «La funzione d'insegnante non è quella di un babysitter», così un genitore
Reuters
Una scuola texana. Nel pallino: Zlatan Gradincic.
Una scuola texana. Nel pallino: Zlatan Gradincic.
Insegnanti a casa, e i genitori diventano «supplenti provvisori»
Una soluzione che non piace a tutti: «La funzione d'insegnante non è quella di un babysitter», così un genitore
Altri, invece, lo trovano un buon compromesso: «In momenti di crisi, ognuno può dare una mano» ha detto un altro padre, di origini ticinesi

AUSTIN - In Texas molti distretti scolastici sperimentano gravi carenze di insegnanti costretti a restare a casa perché contagiati dal COVID-19 oppure in isolamento. Per affrontare la crisi alcune scuole hanno chiesto ai genitori di mettere a disposizione le proprie competenze diventando supplenti provvisori.

L’impennata di casi è legata all’altissima contagiosità della variante Omicron che ha messo in ginocchio il sistema scolastico come non era accaduto in nessun altro momento della pandemia. A mancare non sono solo gli insegnanti ma anche il personale scolastico. Le scuole del Texas, dunque, sono costrette a correre ai ripari per permettere agli alunni continuare ad andare a lezione.

I dirigenti scolastici texani, quindi, stanno chiedendo ai genitori di diventare supplenti. Una soluzione di emergenza che però non ha mancato di sollevare qualche critica da parte dei genitori preoccupati che l’inesperienza di molti dei supplenti temporanei possa non giovare agli allievi.

John, che vive a ovest di Austin, ci ha raccontato di aver avuto un’esperienza diretta. «Un giorno nostra figlia Lily è tornata a casa e ci ha detto che la mamma di un compagno di classe aveva fatto lezione», dice. «Avremmo preferito più trasparenza da parte della scuola, avrebbero dovuto avvisarci», continua preoccupato. Per John, come per molti altri genitori, la questione è la competenza specifica dei sostituti.

«Soprattutto alle elementari il rischio è di trasformare la funzione di insegnante in quella di babysitter. Sarebbe davvero un grave errore», conclude John che si augurerebbe piuttosto un ritorno alla didattica a distanza.

«Se la scuola di mia figlia ne avesse necessità, mi metterei volentieri a disposizione», ci dice invece Zlatan Gradincic, ingegnere elettrotecnico. Originario di Faido, in Ticino, Gradincic vive da anni a Bee Cave, nell’area metropolitana di Austin, con la moglie Leah e la figlia Evy che frequenta la terza media.

«Credo che in momenti di crisi come questo, ognuno di noi se ne ha competenza potrebbe dare una mano. Ad esempio io in base ai miei studi potrei insegnare matematica, se ce ne fosse bisogno».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE