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AUSTRALIAUn giorno australiano di ordinaria follia

14.01.22 - 23:31
Il campione serbo ha un piede e mezzo fuori dal primo Slam stagionale dopo che l'Australia gli ha ancora tolto il visto.
keystone-sda.ch / STF (DEAN LEWINS)
Un giorno australiano di ordinaria follia
Il campione serbo ha un piede e mezzo fuori dal primo Slam stagionale dopo che l'Australia gli ha ancora tolto il visto.
Tensioni tra Canberra e Belgrado. Il premier Morrison: «Gli australiani si sono sacrificati e si aspettano che i risultati ottenuti vengano protetti». Il presidente Vucic: «Vi state sfogando con un'intera nazione fiera e libertaria».

MELBOURNE - Novak Djokovic ha un piede e mezzo (o forse più) fuori dagli Australian Open. Nell'ennesimo colpo di scena, a pochi giorni dall'inizio del torneo, il governo di Canberra quest'oggi ha negato per la seconda volta il visto al numero uno del mondo, che non è vaccinato contro il Covid-19, facendo prevalere gli interessi della salute pubblica. Per il campione serbo, in stato di fermo con la prospettiva di un'espulsione dal Paese, le ultime speranze a questo punto sono affidate al nuovo ricorso presentato a un tribunale federale. In pochi, tuttavia, sembrano scommettere su Nole, con i suoi avvocati «furiosi» per la lentezza con cui il governo australiano avrebbe agito. E con il responso che dovrebbe venire comunicato domani sera attorno alle 23.00 ora svizzera (domenica mattina in Oceania).

Nel tabellone, per ora - Gli Open inizieranno lunedì e Nole risulta ancora nel tabellone, ma il governo australiano non ne vuole proprio sapere di farlo giocare. Il ministro dell'Immigrazione Alex Hawke gli ha sferrato un nuovo colpo revocando il suo visto per la seconda volta (dopo essere stato sconfitto in prima battuta in tribunale, per motivi procedurali).

I sacrifici degli australiani - La decisione del ministro è stata presa «per motivi di salute e di ordine, sulla base del fatto che fosse nell'interesse pubblico», ha spiegato Hawke, che ha esercitato i suoi poteri speciali riguardo all'ingresso nel Paese dei cittadini stranieri, per «proteggere i confini, soprattutto in considerazione della pandemia». Il primo ministro Scott Morrison ha appoggiato la scelta sottolineando che «gli australiani hanno fatto molti sacrifici durante questa pandemia e si aspettano che i risultati ottenuti vengano protetti». Porte chiuse quindi per Djokovic, che rischia l'espulsione e il divieto di tornare in Australia per i prossimi tre anni.

«Annullamento irrazionale» - Intanto il campione serbo è stato sottoposto a un provvedimento di fermo, ma per la sua eventuale espulsione bisognerà attendere la decisione della corte d'appello federale, che si riunirà domenica proprio alla vigilia dell'inizio del torneo. I suoi legali, presentando ricorso, hanno definito l'annullamento del visto «irrazionale». Il governo vuole cacciare Djokovic «perché ritiene che alimenterebbe il sentimento contro i vaccini», e non perché «sia un pericolo per la comunità», ha precisato l'avvocato Nicholas Wood, sottolineando al contrario che il suo assistito non ha mai attivamente promosso le campagne no-vax, ma semplicemente fatto dei commenti critici sui vaccini.

Idolo no-vax - Di fatto, tuttavia, la scelta di Djokovic di non immunizzarsi è stata molto controversa, e in Australia ha creato grande tensione. I no-vax lo hanno eletto a testimonial della loro campagna sui social con l'hashtag #IStandWithDjokovic, mentre al contrario molti cittadini hanno espresso la loro indignazione dopo aver sopportato per quasi due anni una serie di restrizioni contro il virus tra le più dure del mondo. In una fase, tra l'altro, in cui l'epidemia è tornata a correre.

La difesa del presidente serbo - A difendere il campione serbo, in serata, è arrivato il presidente Alexsandar Vucic che ha attaccato il suo omologo australiano. «Se volevate impedire a Djokovic di conquistare per la decima volta il torneo di Melbourne, perché non lo avete mandato indietro subito o non gli avete detto che non poteva ottenere il visto per l'Australia?. Perché lo maltrattate e perché vi sfogate non solo con lui e la sua famiglia ma anche con una intera nazione fiera e libertaria?», domanda retoricamente il leader serbo. «Noi ci batteremo per Novak. Potete scrivere centinaia di migliaia di pessimi articoli su Djokovic, lui resterà il miglior tennista di tutti i tempi, e resterà nei nostri cuori».

«La maggioranza degli sciocchi» - Non mancano però pareri, anche tra le istituzioni, di chi sostiene che il tennista dovrebbe seguire le regole come tutti. Contrastanti i giudizi anche tra i colleghi. Se alcuni ritengono che il serbo sia autorizzato a giocare, altri lo hanno criticato duramente. Come il numero quattro del mondo, il greco Stefanos Tsitsipas, che ha detto: «Quasi tutti agli Open sono vaccinati, mentre altri hanno scelto di seguire la propria strada, il che fa sembrare la maggioranza degli sciocchi». Ha invece difeso il numero uno al mondo (e amico) l'ex tennista tedesco Boris Becker. «Chi non si vaccina, non è per questo automaticamente una persona cattiva». Da parte sua il britannico Andy Murray ha deciso di non infierire sul nove volte vincitore agli Australian Open: «Non prendo a calci il mio avversario mentre è a terra. Ognuno è libero di fare le proprie scelte, ma deve anche essere pronto a pagarne le conseguenze».

In attesa del giudizio - Djokovic nel frattempo attende l'evolversi della situazione in una struttura sconosciuta, lontana dalle attenzioni dei media, in attesa del pronunciamento della corte federale atteso per domenica mattina attorno alle nove (le 23 di sabato sera in Svizzera). I suoi legali puntano a un ordine provvisorio di sospensione del fermo, per motivi di lavoro, che consentirebbe al tennista di giocare agli Open. Secondo diversi esperti di diritto, tuttavia, a meno di vizi di forma, i poteri discrezionali del governo prevarranno. E Djokovic dovrà rimandare l'impresa di diventare il primo tennista della storia a vincere 21 Grandi Slam.

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COMMENTI
 

egi47 2 anni fa su tio
In tutti i tribunali dovrebbero togliere la scritta: "LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI". Oggi devono scrivere: LA LEGGE LA FANNO I PREPOTENTI.

seo56 2 anni fa su tio
I serbi si dovrebbero VERGOGNARE del loro cittadino Novak Djokovic e non di difenderlo!!! L’ignoranza e l’arroganza non pagano mai!! Fö di bäll dall’Australia.

Talos63 2 anni fa su tio
Questo orgoglio nazionalista del governo serbo si che incita all’odio e al razzismo… L’Australia sta solo esercitando il suo potere di paese sovrano A casa propria ognuno ha le sue legge che devono essere rispettate…

seo56 2 anni fa su tio
Australia 1 - Serbia 0 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻

Dex 2 anni fa su tio
Hanno sopportato restrizioni e vaccini che non sono serviti a nulla visto la situazione.

Evry 2 anni fa su tio
Molto bene , esseri arroganti simili non hanno posto da nessuna parte e per di più nello Spart, grazie all Australia si è scoperto il tutto

Coerenza 2 anni fa su tio
Vax vax klan

Lux Von Alchemy 2 anni fa su tio
Ma se facesse un test PCR al giorno e fosse negativo, tutta questa bagarre starebbe ancora in piedi? Oggi vado allo zoo ad osservare i canguri.

danva 2 anni fa su tio
Giustamente gli australiani difendono i sacrifici fatti e non vogliono ulteriori limitazioni. Se fosse stato uno qualunque sarebbe già stato buttato fuori da mó…. E basta! Buttatelo fuori e finito il cinema

MrBlack 2 anni fa su tio
Ha ragione il presidente serbo…avrebbero dovuto espellerlo subito con un bel calcio nel sedere come si fa con i bugiardi e chi crede di essere più furbo degli altri e pensa di essere al di sopra delle regole. Ma chi pensano di essere in Serbia? I padroni del mondo? Che se ne stiano a casa loro se le regole degli altri paesi non gli vanno bene.
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