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STATI UNITIQuarantena dimezzata, una decisione che non piace a tutti

29.12.21 - 00:02
Sono in particolare le associazioni degli infermieri e degli assistenti di volo a criticare la misura
Keystone
Fonte ats ans
Quarantena dimezzata, una decisione che non piace a tutti
Sono in particolare le associazioni degli infermieri e degli assistenti di volo a criticare la misura
I primi temono un aumento dei contagi, i secondi un rientro forzato al lavoro nonostante si stia ancora male

NEW YORK - La drastica revisione al ribasso dell'incidenza di Omicron negli Stati Uniti e la riduzione della quarantena a cinque giorni per i positivi al Covid sollevano un polverone contro i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), accusati da più parti di creare confusione in un'emergenza che già non molla la presa e che, con scelte sbagliate, rischia di peggiorare.

Il taglio della quarantena arriva infatti mentre gli States sperimentano un boom dei contagi, arrivati a oltre 500'000 nuovi casi in sole 24 ore. Solo nella città di New York il tasso di positività medio degli ultimi sette giorni è di quasi il 20%.

Bill de Blasio, il sindaco della Grande Mela, comunque assicura: le scuole apriranno il 3 gennaio e non ci sarà più quarantena per le classi esposte al Covid grazie al nuovo approccio 'Stay Safe, and Stay Open'. Nel caso di un positivo fra i banchi di scuola, ai compagni di classe sarà dato un test rapido da effettuare a casa. Se l'alunno sarà asintomatico e il test negativo allora potrà tornare a scuola il giorno seguente. Agli studenti sarà poi fornito un secondo test da effettuare sempre a casa nei sette giorni successivi all'esposizione.

«Più contagi e rientri forzati»
Mentre le aziende plaudono al taglio dell'isolamento a cinque giorni deciso dalle autorità sanitarie, le associazioni degli infermieri e degli assistenti di volo criticano la decisione. «È sbagliata, soprattutto nella tempistica. Aumenteranno i casi», afferma all'emittente Cnn Jean Ross, presidente della National Nurses United. Ross ritiene che durante un picco come quello attuale non è corretto ridurre la quarantena, così si va contro «l'interesse degli infermieri e dei pazienti».

Sara Nelson, presidente dell'Association of Flight Attendants, ritiene invece che la quarantena light possa essere usata per costringere i lavoratori a rientrare quando sono ancora malati. «Il Cdc ha dato una spiegazione medica sul perché ha deciso di ridurre la quarantena da dieci a cinque giorni, ma il fatto che il numero di giorni stabilito sia allineato con quanto chiesto dalle aziende è meno rassicurante», critica Nelson. A suo avviso, e molti esperti sono d'accordo, a mancare nelle raccomandazioni del Cdc è la richiesta di un test negativo prima di tornare a volare o in ufficio. Diversi epidemiologi sono infatti convinti della necessità di includere almeno un test rapido negativo dopo la quarantena per un rientro in sicurezza al lavoro.

Incidenza rivista al ribasso
Ad aumentare la confusione intorno al Cdc è poi la drastica revisione al ribasso delle stime sull'incidenza di Omicron negli Stati Uniti: è al 58,6%, ovvero decisamente al di sotto del 72,8% stimato in precedenza. La riduzione, spiegano le autorità sanitarie americane, è legata alla maggiore disponibilità di dati. Questo non basta però a placare le polemiche sui Cdc, accusati di inviare messaggi contrastanti ormai da diverso tempo contribuendo, secondo molti, a creare confusione e scetticismo.

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