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STATI UNITII potenziali rischi del cocktail anti-Covid di Pfizer (se preso insieme ad altri farmaci)

27.12.21 - 23:45
Una delle sue componenti potrebbe causare interazioni con medicamenti molto usati.
keystone-sda.ch (PFIZER INC. HANDOUT)
I potenziali rischi del cocktail anti-Covid di Pfizer (se preso insieme ad altri farmaci)
Una delle sue componenti potrebbe causare interazioni con medicamenti molto usati.
Il consiglio degli esperti Usa: l'assunzione deve essere valutata insieme a medici e farmacisti esperti.

WASHINGTON - Le pillole antivirali per combattere il Covid-19 di Merck e Pfizer sono indubbiamente un'arma molto importante a disposizione dei medici e ci sono grandi speranze (anche in Svizzera) riguardo al loro utilizzo. Questi medicamenti, però, potrebbero non essere sicuri per tutti: sono gli esperti statunitensi a mettere in guardia e a consigliare la somministrazione solo dopo un attento controllo.

Le potenziali criticità - La Food and Drug Administration (Fda), l'ente regolatore statunitense dei farmaci, ha limitato l'uso del molnupiravir di Merck ai soli adulti e solo quando altri trattamenti (vedi gli anticorpi monoclonali) non sono disponibili o non vengono considerati «clinicamente appropriati». Questo a causa delle preoccupazioni sui potenziali effetti collaterali. Per quanto riguarda invece il Paxlovid di Pfizer, uno dei due farmaci del cocktail antivirale potrebbe causare interazioni gravi e potenzialmente letali con farmaci ampiamente utilizzati.

Si parla di fluidificanti del sangue, statine, antiepilettici, regolatori della pressione e del colesterolo, alcuni antidepressivi e ansiolitici. Interazioni sono possibili anche con immunosoppressori, steroidi, trattamenti per l'Hiv e farmaci per la disfunzione erettile. La stessa Fda non lo raccomanda nei soggetti affetti da gravi patologie epatiche o renali.

Il punto chiave - Paxlovid è composto da due compresse di nirmatrelvir, un antivirale, e da una di ritonavir, che è stato usato come agente potenziante nei trattamenti contro l'Hiv. Quest'ultimo farmaco sopprime un enzima epatico che metabolizza molti farmaci, incluso il nirmatrelvir. Il risultato? La rallentata degradazione dell'antivirale consente all'agente terapeutico di rimanere più a lungo nell'organismo. Questo è sia il punto di forza del cocktail elaborato da Pfizer che il suo possibile tallone d'Achille, secondo gli esperti Usa: la preoccupazione principale è che il ritonavir - proprio per le caratteristiche appena esposte - possa aumentare l'impatto degli altri farmaci assunti dal paziente, fino a livelli tossici.

Peter Anderson, professore di scienze farmaceutiche presso l'Anschutz Medical Campus dell'Università del Colorado, ha dichiarato alla Nbc: «Alcune di queste potenziali interazioni non sono banali e alcuni abbinamenti devono essere evitati del tutto». Anderson aggiunge che alcune combinazioni «probabilmente sono facilmente gestibili», mentre in altri casi «dovremo stare molto attenti».

L'importanza di medici e farmacisti - Qui entrano in gioco sia i medici e i farmacisti: gli antivirali contro il Covid-19 sono uno strumento potente e basta un attento controllo per evitare moltissimi dei possibili problemi. «I farmacisti sono esperti altamente qualificati in sicurezza e monitoraggio dei farmaci e sono un'ottima fonte d'informazioni e consigli sulle interazioni tra farmaci e anche integratori e prodotti a base di erbe», ha affermato Emily Zadvorny, farmacista clinica e direttore esecutivo della Colorado Pharmacists Society. «Aiuteranno a determinare se esiste un'interazione significativa e a escogitare soluzioni per mitigare l'interazione, se possibile». 

L'esperienza con l'Hiv - Il dottor William Werbel della Johns Hopkins University, specializzato in malattie infettive da trapianto, ha consigliato alle persone ad alto rischio di complicanze di Covid-19 di parlare con il proprio medico (ma anche con un farmacista esperto) dei cambiamenti che potrebbero apportare ai loro regimi farmacologici se avessero bisogno di Paxlovid, anche prima di essere infettati dal virus. L'esperienza degli operatori sanitari che combattono l'Hiv potrebbe essere determinante: come detto il ritonavir è da tempo usato tra i pazienti che ne sono affetti e costoro spesso assumono farmaci, oltre che per la terapia antiretrovirale, per altre condizioni di salute.

Un'ulteriore speranza è data dalla brevità del trattamento con Paxlovid: «Cinque giorni d'interazioni non sono un grosso problema per la maggior parte dei farmaci» spiega Jason Gallagher, specialista in farmacia clinica nelle malattie infettive presso il Temple University Hospital di Filadelfia.

«Un farmaco rivoluzionario» - In conclusione: prendendo atto che il cocktail va assunto solo dopo un attento esame delle patologie pregresse e delle relative terapie da parte di sanitari esperti, si parla di «un farmaco rivoluzionario» - aggiunge ancora Anderson - che potrebbe «fare una vera differenza nella pandemia rendendo disponibile a molte persone un efficace trattamento contro il Covid-19».

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