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ITALIAItalia, in alcune regioni si intravede lo spettro della "zona gialla"

09.11.21 - 16:45
I contagi sono in aumento anche nella vicina Penisola, ma in modo più contenuto rispetto al resto dei Paesi europei.
Reuters
Italia, in alcune regioni si intravede lo spettro della "zona gialla"
I contagi sono in aumento anche nella vicina Penisola, ma in modo più contenuto rispetto al resto dei Paesi europei.
Sotto osservazione le situazioni in Friuli-Venezia Giulia, Alto Adige e Marche. Nessuna però rischia una retrocessione immediata dalla "zona bianca".

ROMA - L'Austria ha introdotto la cosiddetta regola 2G. La Germania valuta se percorrere la stessa via mentre fa i conti con i numeri peggiori dall'inizio della crisi. La Danimarca è in procinto di dichiarare nuovamente il Covid-19 come una «minaccia critica» per il Paese, reintroducendo così l'obbligo di certificato. Si può dire che il coronavirus, in una certa misura, sta tornando a inquietare gli animi un po' in tutta Europa. E l'Italia non fa eccezione.

Le curve, anche se a un ritmo meno sostenuto rispetto a quello che si riscontra in altri Paesi, stanno tornando a salire anche nella vicina Penisola. E così, come riporta oggi la stampa italiana, si è tornati a parlare anche di "zona gialla", uno spauracchio che rievoca i momenti più complicati dell'emergenza. A scanso di equivoci, per ora nessuna regione italiana presenta parametri che oltrepassano le soglie fissate dal governo per la retrocessione dall'attuale "zona bianca" a quelle cromaticamente più accese. Detto questo, ci sono regioni che mostrano tendenze poco rassicuranti e che quindi, nel caso non dovessero invertire il senso di marcia, potrebbero trovarsi a dover trascorrere un Natale "in giallo".

A trovarsi sotto osservazione c'è il Friuli-Venezia Giulia, con particolare attenzione rivolta alla città di Trieste, dove ieri si sono verificati 311 casi sul totale di 438 della regione intera. E, sempre nel nord-est, preoccupa anche l'Alto Adige, dove i reparti ordinari in ospedali presentano un tasso di occupazione vicino al limite (al 13% con il limite per la "zona gialla" fissato al 15%). Occhi vigili guardano anche alla Calabria, al Veneto e alle Marche; proprio queste ultime hanno superato la prima soglia (fissata al 10%) per quanto riguarda i letti occupati nelle terapie intensive. Sul fronte opposto ci sono invece la Sardegna, il Piemonte e il Molise, che sfoggiano cifre sotto la media nazionale. E una situazione tranquilla si registra anche in Lombardia.

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