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UNIVERSOScoperta una stella che «si accende e si spegne»

18.10.21 - 17:08
Si tratta di una nana bianca a 1'400 anni luce di distanza
Archivio Keystone
La nebulosa Hen 2-437 (foto illustrativa).
La nebulosa Hen 2-437 (foto illustrativa).
Fonte ats ans
Scoperta una stella che «si accende e si spegne»
Si tratta di una nana bianca a 1'400 anni luce di distanza
La variazione di luminosità è dovuta ad un campo magnetico circolare

DURHAM - È stata osservata per la prima volta una stella che "si accende e si spegne" ogni 30 minuti: è una nana bianca circondata da un campo magnetico in rotazione che 'spegne' ritmicamente la stella.

A scoprirla sono stati ricercatori guidati dall'italiano Simone Scaringi dell'università britannica Durham grazie ai dati del telescopio spaziale Tess della Nasa e descritta su Nature Astronomy.

Le nane bianche sono di gran lunga le stelle più numerose dell'universo, sono solitamente le eredi di stelle più grandi che arrivate nella fase finale della loro esistenza perdono gli strati più esterni, quel che rimane è un oggetto molto compatto, della massa simile a quella del Sole ma con dimensioni simili alla Terra.

Osservando una coppia di nane bianche già note - TW Pictoris - che si trovano a 1'400 anni luce di distanza, i ricercatori hanno osservato per la prima volta un'anomala improvvisa variazione di luminosità di una delle due. È risaputo che la stella in questione sia in fase di accrescimento, ossia sta strappando via materiali dalle sua compagnia ma questi improvvisi cambi di luminosità, simili a continue "accensioni e spegnimenti", rappresentano una novità in ambito astronomico.

È normale osservare variazioni nell'arco di giorni o mesi ma vedere il fenomeno in intervalli di appena 30 minuti «non è mai stato visto in altre nane bianche in accrescimento ed è totalmente inaspettato», ha detto Scaringi. «Sembra accendersi e spegnersi», ha aggiunto. Secondo i ricercatori il fenomeno potrebbe essere spiegato dalla veloce rotazione del campo magnetico generato dalla stessa stella.

Il campo magnetico potrebbe creare una sorta di cancello che in alcune condizioni impedisce al materiale sottratto alla stella compagna di essere inglobato portando a uno 'spegnimento'. Quando il cancello viene invece 'riaperto' i gas e polveri rubati tornano nuovamente a precipitare sulla stella riattivando i processi normali e riportando la luminosità sui livelli normali.

Il fenomeno mai osservato finora potrebbe ora permettere di far luce su alcuni aspetti ancora poco compresi legati all'accrescimento anche di altri tipi di oggetti, come le stelle di neutroni, in cui i campi magnetici in rapida rotazione potrebbero rivestire un ruolo importante e finora poco considerato.

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