Le cifre sono state pubblicate dall'Office for National Statistics del Regno Unito
LONDRA - Le infezioni da coronavirus in Inghilterra sono oggi 26 volte quelli registrati nello stesso periodo del 2020: lo indica l'Office for National Statistics (Ons), numeri che «fanno riflettere», commentano gli scienziati, citati dal "Guardian".
Gli stessi esperti lanciano l'allarme sulla ripresa di lezioni in presenza in scuole ed università, che potrebbe provocare un'ulteriore impennata di casi e quindi il ritorno a restrizioni. Per questo, osservano, occorre dare il via libera alla terza dose per i soggetti vulnerabili e estendere le vaccinazioni a tutta la fascia 12-15 anni.
Simon Clarke, professore di microbiologia all'Università di Reading, spiega che nella settimana che si è conclusa il 20 agosto l'Ons ha stimato che 756'900 persone avevano il Covid in Inghilterra, ovvero 1 persona ogni 70. «Nello stesso momento, lo scorso anno, l'Ons indicava che i casi di Covid erano 28'200, cioè una persona ogni 1'900. Ciò vuole dire che i contagi sono 26 volte di più di quanti fossero un anno fa, quando la popolazione non era vaccinata e il paese aveva riaperto da tre mesi».
Ma, aggiunge, il fatto che morti e ricoveri da Covid siano solo una frazione di quelli dell'agosto 2020 mostra il potere protettivo dei vaccini. Oltre il 60% dei britannici ha completato il ciclo vaccinale.
«L'ultima volta che i contagi erano a questo livello - dice Kevin McConway, professore emerito di statistica alla Open University - era la fine di gennaio. C'erano circa 2'300 ricoveri e 1'100 morti al giorno. Invece, le cifre più recenti in Inghilterra mostrano 770 ricoveri al giorno e circa 80 morti».