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MONDOL'Oms si schiera fermamente contro la somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid

19.08.21 - 13:17
Bisogna dare priorità alla distribuzione nei Paesi in via di sviluppo, affermano gli esperti
keystone-sda.ch (ANDRE COELHO)
L'Oms si schiera contro la somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid.
L'Oms si schiera contro la somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid.
L'Oms si schiera fermamente contro la somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid
Bisogna dare priorità alla distribuzione nei Paesi in via di sviluppo, affermano gli esperti

GINEVRA - Sempre più nazioni parlano di somministrare una terza dose di vaccino anti-coronavirus alla propria popolazione. Alcune lo stanno già facendo, come Israele, altre (vedi gli Usa) hanno annunciato la data del via della campagna di richiami e altre ancora stanno valutando se farlo oppure no.

La disparità nella distribuzione - In questo modo le nazioni più ricche si preparano a consumare un numero sempre crescente di dosi, a scapito dei Paesi in via di sviluppo - nei quali, stando alle cifre di Our World in Data, solo l'1,3% delle persone ha ricevuto almeno la prima iniezione. Per questo motivo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha lanciato un appello che, in sostanza, condanna la corsa alla terza dose da parte dell'Occidente.

«Si stanno distribuendo giubbotti di salvataggio a persone che ne indossano già uno, mentre lasciamo annegare tutti gli altri sprovvisti di qualsivoglia protezione» ha affermato Mike Ryan, il direttore del programma di emergenza sanitaria dell'Oms. Basti pensare al caso africano: la media dei vaccinati è solamente del 4,4%, con il record negativo della Tanzania allo 0,18%. Ci sono decine di milioni di persone che aspettano di essere immunizzate in tutto il Continente. 

I vaccini ci sono, «ma non stanno andando nel posto giusto» - Si torna a parlare della disparità della distribuzione dei vaccini: un tema che fu piuttosto caldo negli scorsi mesi e che, grazie alla campagna Covax, sarebbe potuto essere superato. «Ci sono abbastanza vaccini per tutti, ma non stanno andando nel posto giusto al momento giusto. Due dosi devono essere date ai più vulnerabili in tutto il mondo prima che i richiami vengano dati a chi ha completato il ciclo, e siamo ben lontani da questa situazione» ha affermato Bruce Aylward, il Senior adviser del Direttore generale dell'organismo con sede a Ginevra e uno di coloro che si occupano in prima persona di Covax.

«Ci opponiamo fermamente alla terza dose per tutti gli adulti nei paesi ricchi, perché non aiuterà a rallentare la pandemia. Togliendo dosi alle persone non vaccinate i booster favoriranno l'emergere di nuove varianti» ha spiegato Soumya Swaminathan, la Chief Scientist dell'Oms. Anche perché «al momento i dati non indicano il bisogno di una terza dose».

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