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AFGHANISTANIl Presidente Ashraf Ghani ha lasciato l'Afghanistan

15.08.21 - 16:59
I militanti sono intanto entrati in città, per «far mantenere l'ordine pubblico»
AFP
Il Presidente Ashraf Ghani ha lasciato l'Afghanistan
I militanti sono intanto entrati in città, per «far mantenere l'ordine pubblico»

KABUL - In seguito all'arrivo dei talebani a Kabul, il Presidente Ashraf Ghani ha lasciato la città ed è fuggito all'estero.

Mentre l'ufficio presidenziale ha dichiarato solo un «no comment» sui movimenti di Ghani «per motivi di sicurezza», un funzionario del Ministero dell'interno ha invece rivelato che si è recato in Tagikistan. Lo riporta l'agenzia di stampa Reuters. Dopo circa 20 anni, i militanti sono quindi a un nonnulla dal tornare alla guida dell'Afghanistan. 

Inoltre, l'ipotesi del governo di transizione è stata ora smentita da due funzionari talebani, che si aspettano un «passaggio completo del potere nelle loro mani».

Nel frattempo, i combattenti stipati all'esterno della città hanno avuto il via libera per entrare, «per mantenere l'ordine pubblico» e «controllare il caos» che sarebbe potuto emergere in quanto la polizia afghana è anch'essa fuggita, lasciando via libera a possibili saccheggi.

«Non abbiate paura dei talebani», è l'appello ai residenti di Kabul da parte del portavoce talebano Zabihullah Mujahid, spiegando che ai militanti è stato chiesto di «non entrare» nelle abitazioni e di non «interferire» con gli affari privati della popolazione.

Poco dopo, il Guardian ha segnalato delle prime sparatorie in alcune zone della città, come confermato in seguito dal Ministero degli interni afgano. 

Le strade, però, sono in parte deserte: in molti hanno tentato (e stanno tuttora tentando) di abbandonare il paese. Non solo gli stranieri (molte le ambasciate che hanno chiuso i battenti) ma anche gli autoctoni, preoccupati dal possibile pugno di ferro di quello che già si autoproclama Emirato Islamico.

Dal canto loro, però, i talebani hanno toni concilianti, confermando di «non cercare una vendetta» e garantiscono l'amnistia «agli invasori e a chi ha collaborato con il governo corrotto di Kabul». Parole, queste, che stonano con i precedenti storici del gruppo fondamentalista, ma anche con gli assassinii perpetrati nell'ultimo anno in tutto il paese a danno di giornalisti, attivisti e personaggi pubblici di spicco. In diverse città conquistate, riporta sempre la CNN, alle donne è stato chiesto di rimettere il burqa.

 

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