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REGNO UNITOChi oggi condanna il razzismo, ieri «alimentava il fuoco»

13.07.21 - 18:44
Il difensore dell'Aston Villa Tyrone Mings punta il dito su Priti Patel, ma anche sul governo Johnson
keystone-sda.ch (John Sibley)
Tyrone Mings ha duramente criticato la ministra Priti Patel.
Tyrone Mings ha duramente criticato la ministra Priti Patel.
Chi oggi condanna il razzismo, ieri «alimentava il fuoco»
Il difensore dell'Aston Villa Tyrone Mings punta il dito su Priti Patel, ma anche sul governo Johnson

LONDRA - Nel Regno Unito continua a tenere banco la vicenda degli insulti razzisti ai danni dei tre calciatori dell'Inghilterra che hanno fallito il calcio di rigore nella finale contro l'Italia.

Lunedì la condanna è stata praticamente unanime, ma in alcune di queste dichiarazioni c'è stato chi ci ha visto dell'ipocrisia. In particolare Tyrone Mings, 28enne difensore dell'Aston Villa e della Nazionale inglese, che su Twitter ha commentato così il tweet della ministra Priti Patel, che si diceva «disgustata» dalle offese nei confronti di Rashford, Sancho e Saka: «Non puoi alimentare il fuoco all'inizio del torneo etichettando il nostro messaggio antirazzista come "politica gestuale" e poi fingere di essere disgustato quando accade proprio quello contro cui stiamo facendo questa campagna».

Nessun commento in merito da parte della ministra degli Interni, ma Downing Street è intervenuto per difenderla, spiegando che «lavora ogni giorno per reprimere crimini d'odio, razzismo e violenza».

Il governo conservatore guidato da Boris Johnson non ha mai visto di buon occhio l'inginocchiarsi prima del calcio d'inizio da parte dei calciatori inglesi. Diversi di loro sono attivisti anti-razzisti e hanno criticato la mancata condanna da parte dell'esecutivo dei "buu" in occasione delle amichevoli pre-Europeo. 

Ha preso posizione anche Marcus Rashford, che è finito nel mirino dopo il suo errore dal dischetto e che ha visto il suo murale a Manchester essere imbrattato: Dopo aver chiesto scusa per aver fallito il penalty, ha ribadito: «Non chiederò mai scusa per ciò che sono e per dove provengo». Il calciatore del Manchester United ha ricevuto, dopo le offese, grandissimi attestati di solidarietà sia di persona che sui social.

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