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STATI UNITINon si cercano più sopravvissuti nel palazzo crollato in Florida

08.07.21 - 12:35
Davanti alle macerie si è tenuto un momento di preghiera dopo che le autorità hanno comunicato la decisione
keystone-sda.ch (Jose A Iglesias)
Non si cercano più sopravvissuti tra le macerie del palazzo crollato a Surfside.
Non si cercano più sopravvissuti tra le macerie del palazzo crollato a Surfside.
Non si cercano più sopravvissuti nel palazzo crollato in Florida
Davanti alle macerie si è tenuto un momento di preghiera dopo che le autorità hanno comunicato la decisione

MIAMI - La comunità di Surfside ha reagito in maniera composta alla notizia che non ci sono più speranze di trovare dei sopravvissuti tra le macerie del palazzo crollato a Surfside due settimane fa.

Le autorità hanno informato parenti e amici dei dispersi che la missione di ricerca è diventata un'operazione di recupero dei cadaveri. Mercoledì sera i soccorritori, insieme ad alcuni religiosi e politici locali, hanno tenuto un momento di preghiera (come si può vedere nel video qui sotto). «Con il cuore pesante, iniziamo le operazioni di ricerca e recupero, e continueremo a dare il massimo poiché il nostro impegno rimane quello di riunire le famiglie con i propri cari».

Il fratello di una delle persone disperse ha ringraziato pubblicamente i soccorritori, riferisce il Miami Herald. «Non abbiamo ottenuto il risultato che volevamo. Ma siamo diventati una famiglia. Voglio dire grazie a tutti coloro che si sono uniti per fare questo».

Charles Burkett, sindaco di Surfside, ha affermato che «la possibilità che qualcuno sia vivo è vicina allo zero». Ma non bisogna smettere di pregare e di affidarsi a Dio: «Oggi è un giorno straziante. Ma non ho perso la speranza che possa esserci un miracolo».

Vicino al luogo del crollo è stato allestito un memoriale improvvisato, dove i cittadini hanno portato fiori, candele e immagini dei dispersi e dei morti. Decine di persone si sono radunate in strada per unirsi in un momento di preghiera collettiva. «Quello che abbiamo dietro di noi non sono solo macerie, ci sono fratelli e sorelle», ha detto Madre Adela Galindo, delle Serve dei Cuori Trafitti di Gesù e Maria. «Non conoscevamo i loro volti, non conosciamo i loro nomi personalmente, ma piangiamo per loro e piangiamo per le loro famiglie».

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