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MONDOTra chi rischia di buttare milioni di dosi e chi non ne ha del tutto

09.06.21 - 11:25
A sei mesi dall'inizio delle campagne vaccinali le differenze sono sempre più marcate. Ed è un problema per tutti.
AFP
Tra chi rischia di buttare milioni di dosi e chi non ne ha del tutto
A sei mesi dall'inizio delle campagne vaccinali le differenze sono sempre più marcate. Ed è un problema per tutti.
Mentre alcuni Paesi iniziano a vaccinare anche i più giovani, quelli a basso reddito hanno finora ricevuto solamente lo 0,3% delle dosi disponibili.

NEW YORK / GINEVRA - Un anno di fa, di questi tempi, si iniziava a sentir parlare di diplomazia dei vaccini per una lotta contro la pandemia che fosse a tutti gli effetti globale. Oggi appare evidente invece come la storia si sia sviluppata nella direzione opposta.

La vera sorpresa è che, purtroppo, nessuno sembra essere sorpreso da questa situazione. La distribuzione dei preparati anti-Covid ha accentuato la spaccatura tra i Paesi più benestanti e quelli in via di sviluppo e a basso reddito. Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha recentemente fornito qualche cifra che consente di stendere il metro attorno al quadro: solo lo 0,3% delle dosi prodotte è stato consegnato alle nazioni più povere.

Dall'altro lato, i Paesi ad alto reddito hanno ricevuto circa l'85% dei vaccini contro il Covid disponibili sul mercato. E il 75% delle dosi inoculate finora, stando ai dati diffusi dall'Oms, è stato iniettato nelle braccia dei cittadini di soli dieci Paesi. Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus non ha usato mezzi termini: questa asimmetria costituisce una «scandalosa ingiustizia». Basti pensare come in alcune parti del mondo si stiano vaccinando ormai anche i giovani, mentre in altre non ci sono vaccini sufficienti neanche per gli operatori sanitari.

Milioni di dosi in scadenza a giugno
Ma ci sono situazioni ancora più paradossali, come il caso delle milioni di dosi del siero di Johnson & Johnson rimaste in frigorifero e che scadranno questo mese. A riportarlo è il Wall Street Journal. Si tratta perlopiù di riserve accantonate a causa del blocco temporaneo del vaccino monodose - deciso in aprile dalla Food and Drug Administration e dal CDC a seguito di alcuni rari casi di trombosi - che però non esonerano l'amministrazione Biden dal sentire una certa pressione. Anche perché, imbrigliati da tempistiche così strette, riuscire a distribuire altrove e inoculare le dosi prima che siano da buttare è un'impresa tutt'altro che semplice.

Pressione anche sul G7
A condividere la pressione con Washington ci sono anche i Paesi del G7, ai quali l'Unicef ha lanciato ieri un nuovo appello, a poche ore dall'inizio del vertice di Carbis Bay, in Cornovaglia, chiedendo di agire subito garantendo un flusso costante di dosi ai paesi più poveri, che altrimenti «non saranno in grado di assorbirli e distribuirli e quindi potrebbero finire per essere sprecati. Potremmo vedere milioni di dosi di vaccini non utilizzate e in scadenza, e sarà una tragedia», ha spiegato la responsabile Lily Caprani.

Il resto del mondo senza vaccini
Africa, America Latina e parte dell'Asia. Le campagne vaccinali hanno preso il via da ormai sei mesi, ma in queste aree la pandemia continua a correre sfruttando l'assenza di barriere, garantita da una divisione sempre più marcata. Si registrano migliaia di nuovi casi (e di morti) ogni giorno, che danno vita a potenziali incubatori per nuove e pericolose varianti del coronavirus.

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COMMENTI
 

vulpus 2 anni fa su tio
Situazione preoccupante, ma ancora di più le conferme che si stanno pubblicando sull'origine del virus. Tutti ignoranti quando affermavano che l'origine non erano i pipistrelli ma i laboratori cinesi. El bel vedee lè poc distant!

SteveC 2 anni fa su tio
Il dio denaro è tutt’ora il più venerato, che tristezza

Don Quijote 2 anni fa su tio
È tutto nella normalità, i produttori di vaccini vendono al miglior offerente prima che scompaia la paura di massa e la situazione si normalizzi da sola, altrimenti sarebbero ancora qua a vendere vaccini contro la Spagnola del 18, l’Asiatica del 57 e la Hong Kong del 69. I guadagni miliardari muovono i fili della politica che, attraverso i media muovono il cittadino, neanche il vostro cane muove la coda per niente.

Cdg 2 anni fa su tio
Non ci si può proprio stupire... Quello che sta succedendo con la distribuzione del vaccino e lo stesso che succede con la distribuzione della ricchezza e delle risorse naturali del pianeta. Insomma : "si salvi chi può..."

seo56 2 anni fa su tio
🤐🤐🤐🤐

Ro 2 anni fa su tio
Se non vacciniamo tutti, nord e sud del mondo, non se ne esce e si dovrà gioco forza bloccare le frontiere a chi non è vaccinato per non rischiare di ritornare al passato prossimo. Mi sa che alla fine è possibile che tutti i sacrifici di ieri e oggi vengano annullati di questo passo.

Blobloblo 2 anni fa su tio
Risposta a Ro
😂😂😂
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