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Entro la sesta settimana: il Texas in prima fila contro l'aborto

STATI UNITIEntro la sesta settimana: il Texas in prima fila contro l'aborto

25.05.21 - 06:00
Il "Lone Star State" ha dato il via libera a una delle leggi più restrittive in materia d'interruzione di gravidanza
Reuters
Fonte Manuela Cavalieri e Donatella Mulvoni
Entro la sesta settimana: il Texas in prima fila contro l'aborto
Il "Lone Star State" ha dato il via libera a una delle leggi più restrittive in materia d'interruzione di gravidanza

AUSTIN - Il Texas regala una vittoria dai contorni storici al fronte pro-life. Il governatore repubblicano Greg Abbott ha firmato una contestatissima legge che vieterà l’aborto dopo la sesta settimana, ovvero dal momento in cui è possibile rilevare il primo battito del cuore del feto.

Si tratta di una delle leggi più restrittive in fatto di aborto. Secondo gli attivisti pro-choice, il provvedimento - in vigore dal prossimo settembre - limita la libertà delle donne e il loro diritto alla salute. E i critici sottolineano infatti come molte donne neppure realizzino di essere incinte entro le settimane utili all’interruzione volontaria della gravidanza. La nuova norma, inoltre, ha fatto sollevare più di un sopracciglio perché non prevede eccezioni neppure per gravidanze che siano frutto di incesto o di stupro, ma solo in caso di gravi emergenze mediche.

La disposizione, invece, contempla la possibilità che un cittadino denunci chiunque (privati come associazioni) sia sospettato di aver aiutato una donna incinta ad abortire oltre il limite previsto dalla legge. Una mossa che legherebbe le mani a tutti gli attivisti che lottano per il diritto di scelta delle donne. Il Texas diventa quindi capofila di una serie di stati guidati da governatori repubblicani intenzionati a limitare sempre di più il diritto all’aborto, in aperta sfida alla celebre sentenza della Corte Suprema Roe v. Wade che nel 1973 di fatto aprì la strada all’interruzione volontaria di gravidanza negli Stati Uniti stabilendone la costituzionalità.

Ed è in effetti il diritto costituzionale sancito dal massimo tribunale americano quarantotto anni fa a essere ora a rischio data la composizione della Corte, con sei giudici conservatori e tre progressisti. Sul tavolo, il caso Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization dal Mississippi sul divieto di aborto dopo 15 settimane. Il pronunciamento della Corte Suprema potrebbe determinare l’archiviazione definitiva della Roe v. Wade, spianando la strada a leggi come quelle del Texas sempre più restrittive.

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