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Filma quattro poliziotti morenti esultando: condannato a 10 mesi di carcere

AUSTRALIAFilma quattro poliziotti morenti esultando: condannato a 10 mesi di carcere

29.04.21 - 06:00
L'automobilista era stato fermato per eccesso di velocità. Un camion ha falciato gli agenti impegnati nel controllo.
Imago/Keystone
Filma quattro poliziotti morenti esultando: condannato a 10 mesi di carcere
L'automobilista era stato fermato per eccesso di velocità. Un camion ha falciato gli agenti impegnati nel controllo.

MELBOURNE - Un 42enne australiano è stato condannato a 10 mesi di carcere per aver filmato quattro poliziotti morti o morenti su un'autostrada di Melbourne, sbeffeggiandoli. Gli agenti lo avevano fermato poco prima per eccesso di velocità, ma mentre effettuavano il loro controllo sono stati travolti da un camion e uccisi. L'incidente risale all'aprile dello scorso anno. 

«Il suo comportamento è stato insensibile, crudele e vergognoso», ha dichiarato il giudice leggendo la sentenza di condanna per Richard Pusey. «Una normale reazione umana sarebbe probabilmente stata chiamare immediatamente lo 000 (il numero nazionale d'emergenza australiano, ndr)», ha aggiunto come riporta ABC News Australia.

Pusey, che si è salvato solo perché era poco lontano dal punto in cui si trovavano i poliziotti e la loro volante, ha invece estratto il telefonino e fatto due video di più di 3 minuti ciascuno. Girando «lentamente e con un preciso intento» per l'atroce scena dell'incidente, si è soffermato sugli agenti morti o, in almeno un caso, probabilmente ancora morenti, esultando e prendendosi gioco di loro.  

«Penso che siano stati sistemati tutti, ci sono quattro persone, quattro persone, guarda», lo si sente dire in uno dei video. «Questa è la f*****a giustizia, assolutamente meraviglioso, è meraviglioso, c***o», afferma ancora. «Tutto quello che volevo era andare a casa e farmi un sushi», continua prima d'insultare gli agenti per aver rovinato la sua Porsche. «Credo che prenderò un c***o di Uber per tornare a casa», dice ancora. 

E in effetti, dopo aver ripreso con calma la scena, il 42enne se n'è effettivamente andato senza chiamare i soccorsi. Arrestato il giorno dopo a casa sua, l'uomo è stato inizialmente incriminato per eccesso di velocità, possesso di sostanze stupefacenti e negligenza.

Come riporta la BBC, però, gli inquirenti hanno successivamente rinvenuto sul suo smartphone gli atroci video che aveva registrato sul luogo dell'incidente e aveva persino condiviso con alcuni amici. Lo hanno così accusato anche di oltraggio alla pubblica decenza, un reato raramente perseguito nello Stato australiano di Vittoria e per il quale non sono stabilite pene minime o massime.

Pusey è stato così condannato a 10 mesi di reclusione, ma, avendo già passato 296 giorni in carcere preventivo, vedrà la sua pena concludersi fra circa una settimana. Ciò non significherà tuttavia che il 42enne sarà immediatamente libero. Rimarrà infatti in prigione in attesa di rispondere degli altri capi d'imputazione per i quali è stato incriminato. I suoi legali hanno già annunciato che chiederanno la libertà su cauzione.

Nel fissare la pena, il giudice Trevor Wraight ha detto di aver preso in considerazione la rapida ammissione di colpa di Pusey e il suo pentimento, che ritiene sincero. Se non ci fossero stati, ha spiegato, avrebbe optato per 16 mesi di reclusione di cui 12 da scontare.

Ha inoltre ammesso di aver preso atto dell'«enorme livello di pubblica avversione» al quale il 42enne è stato esposto nell'ultimo anno. Dopo che la notizia della sua condotta è trapelata, Pusey è stato infatti oggetto di odio online e nella vita reale. C'è per esempio chi ha scritto «carogna» sui muri della sua abitazione. Sotto sorveglianza per rischio suicidio, egli stesso si è definito come «l'uomo più odiato d'Australia».

La sentenza, però, non soddisfa né i familiari delle vittime né l'Associazione della polizia dello Stato di Vittoria. «Questo verdetto è totalmente inappropriato per questo reato», ha dichiarato Stuart Schulze, il marito di una delle vittime. Andrew Prestney, padre di uno dei poliziotti uccisi, ha ammesso che le famiglie hanno preso atto delle scuse di Pusey, «ma non penso che questo cambierà quella persona», ha aggiunto. Per l'organizzazione che rappresenta gli agenti, infine, il 42enne è e rimane un «codardo senz'anima».

Come ricordato anche dal giudice, però, al netto della sua omissione di soccorso, non è stato Pusey a uccidere i quattro poliziotti. A farlo è stato l'autista del camion, Mohinder Singh, che a inizio mese è stato condannato a 22 anni di reclusione.        

 

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