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REPUBBLICA CECAQuella traccia velenosa che da Salisbury porta in Repubblica Ceca

18.04.21 - 15:35
Gli agenti russi sospettati dell'affaire Skripal indagati da Praga per un'esplosione. E la tensione con Mosca sale
Keystone
Quella traccia velenosa che da Salisbury porta in Repubblica Ceca
Gli agenti russi sospettati dell'affaire Skripal indagati da Praga per un'esplosione. E la tensione con Mosca sale

PRAGA - Alexander Petrov, Ruslan Boshirov due uomini - due fantasmi, perché si tratta d'identità fasulle - dal 2018 sulla lista dei ricercati delle autorità del Regno Unito.

La coppia, immortalata più volte nei filmati delle telecamere a circuito chiuso, è ritenuta responsabile dell'avvelenamento dell'ex-agente segreto russo Sergei Skripal e di sua figlia Yulia in un noto ristorante giapponese di Salisbury.

I due, verosimilmente agenti segreti a loro volta, sarebbero anche coinvolti in un'esplosione in un deposito di munizioni a Vrbětice in Repubblica Ceca nel quale hanno perso la vita due operai.

Praga a muso duro contro Mosca - Le indagini sull'incidente, aperte in questi giorni da Praga, hanno portato a una crepa e molta tensione con Mosca. Dopo l'espulsione di 18 diplomatici russi, il Cremlino ha oggi promesso ritorsioni.

La (forte) presa di posizione ceca, incassa anche il supporto britannico, per voce del ministro degli Esteri Dominic Raab, citato dal Guardian: «È innegabile che vi sia un pattern di comportamento per quanto riguarda queste cellule dei servizi segreti. L'indagine ceca mostra cosa possano arrivare a fare. Anche noi, come Praga, vogliamo che questi individui siano consegnati alla giustizia».

Una missione segreta - A ottobre del 2014, Petrov e Boshirov - i cui veri nomi sono in realtà Alexander Mishkin e Anatoly Chepiga - sono atterrati all'aeroporto di Praga. Dopo due giorni si sono recati a Ostrava e poi, dopo l'esplosione, sono ripartiti per Vienna e poi Mosca.

Stando alla BBC come e perché il deposito, situato in una regione remota, sia stato fatto brillare resta ancora un mistero. Una possibile traccia riguarderebbe il grossista internazionale di armi Emilian Gebrev, che in quel deposito aveva immagazzinato parte delle sue merci.

Gebrev, un personaggio scomodo - Concorrente di Mosca per quanto riguarda la vendita di materiale bellico, aveva anche venduto grosse partite all'Ucraina. L'attentato dinamitardo, quindi, potrebbe essere stata una mossa per indebolirlo e/o avvertirlo.

Un anno dopo, nel 2015, Gebrev è sopravvissuto assieme al figlio a quello che - soprattutto col senno di poi - ha tutto l'aspetto di un avvelenamento, avvenuto durante una cena in Bulgaria. Malgrado ciò lo scorso ottobre, le autorità bulgare avevano deciso di rinunciare alle indagini a riguardo.

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