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HONG KONGIl tribunale di Hong Kong è circondato dai manifestanti

01.03.21 - 12:49
Oltre un migliaio di persone si sono riunite fuori dal tribunale in attesa del processo agli attivisti
Getty
Il tribunale di Hong Kong è circondato dai manifestanti
Oltre un migliaio di persone si sono riunite fuori dal tribunale in attesa del processo agli attivisti

HONG KONG - «Questo è l'arresto più ridicolo nella storia di Hong Kong».

Sono le parole di Herbert Chow, un 57enne che è tra coloro che sono riuniti da stamattina fuori dal tribunale di West Kowloon. 

Comunque, «ho fiducia nel nostro sistema giudiziario per ristabilire la giustizia. È la nostra ultima linea di difesa» racconta l'uomo ad un reporter di Reuters, prima di riprendere a scandire cori con i presenti, più di un migliaio di persone: «Liberate Hong Kong», «lottiamo per la libertà».

All'interno del tribunale, nel frattempo, si avvicina l'udienza che vede 47 attivisti democratici accusati di «cospirazione» e «sovversione». In particolare sono finite sotto la lente delle autorità le "primarie" di luglio del fronte pandemocratico, volte a selezionare i candidati da proporre nelle elezioni previste poi a settembre, ma rinviate a causa del Covid.

Secondo il Governo, il sondaggio per scegliere i candidati era in realtà un piano per «rovesciare il governo».

Gli attivisti - 39 uomini e otto donne, di età compresa tra i 23 e i 64 anni - sono stati accusati sulla base della tanto discussa legge sulla sicurezza nazionale, e rischiano pene detentive severe che possono culminare con l'ergastolo.

Nel frattempo, il resto del mondo sta a guardare, anche con un occhio critico: «È chiaro che l'uso della legge sulla sicurezza nazionale sta andando molto più in là di quanto promesso dalle autorità cinesi e di Hong Kong», ha ad esempio dichiarato Jonathan Williams, un diplomatico dell'ambasciata britannica a Hong Kong.

Come Chow, tuttavia, anche Williams ha «piena fiducia nella magistratura indipendente», per un processo equo e imparziale, senza pressioni politiche.

Una pressione che non è piaciuta alla Cina, che tramite il Ministero degli Esteri Wang Wenbin ha ribadito che «l'arresto e l'accusa da parte della polizia di Hong Kong sono atti legittimi».

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