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ISRAELECon metà della popolazione vaccinata, Israele torna alla "normalità"

21.02.21 - 11:19
Riaprono centri commerciali e musei. Palestre e cinema saranno accessibili solo con il "passaporto verde".
Keystone
Il primo ministro israeliano Bajamin Netanyahu in visita a una palestra alla vigilia delle riaperture. Per le sale sport sarà richiesto un "Passaporto verde"
Il primo ministro israeliano Bajamin Netanyahu in visita a una palestra alla vigilia delle riaperture. Per le sale sport sarà richiesto un "Passaporto verde"
Con metà della popolazione vaccinata, Israele torna alla "normalità"
Riaprono centri commerciali e musei. Palestre e cinema saranno accessibili solo con il "passaporto verde".
L'assalto per richiedere il documento ha fatto andare in tilt il sito del ministero della sanità. Le persone già immunizzate dovranno continuare a portare la mascherina e rispettare le distanze sociali.

TEL AVIV - Se volete avere un'idea di come possa essere il ritorno alla normalità dopo la pandemia di Covid-19 guardate a Israele. Nel Paese dove ormai quasi la metà della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino, infatti, inizia oggi il lento e (si spera) definitivo ritorno alla normalità dopo un terzo confinamento nazionale iniziato a fine dicembre.

Riaprono così negozi, centri commerciali, mercati e musei, che saranno accessibili a tutti. Palestre, teatri, cinema, hotel e piscine, invece, potranno accogliere solo coloro che dispongono di un cosiddetto "passaporto verde".

Si tratta di un documento fornito dal Ministero della sanità che certifica, per mezzo di un'app, che il detentore ha ricevuto la seconda dose del vaccino da almeno una settimana o è guarito dal Covid-19 ed è pertanto ritenuto immunizzato. Come riporta Ynet News, sabato la corsa di molti israeliani a procurarsi l'attestato ha fatto saltare il sito del Ministero della sanità.

Nel Paese mediorientale, che è il primo al mondo per tasso di vaccinazione anti Covid-19, più del 45% della popolazione di circa 9 milioni di abitanti ha ricevuto almeno una dose di un preparato contro la malattia. Il vaccino di Pfizer/BioNTech si è rivelato efficace al 95,8%.

Quanto ai guariti, oltre 693'000 persone sono state contagiate dal SARS-CoV-2 dall'inizio della pandemia e si sono riprese. Più di 5'500 hanno invece perso la vita a causa di o con la patologia.

«Oggi abbiamo notizie eccezionali per i vaccinati: questo è come sarà il vostro primo passo sulla via del ritorno alla normalità», aveva dichiarato giovedì il ministro della Sanità, Yuli (Yoel) Edelstein, annunciando gli allentamenti.

Anche per chi è immunizzato, però, non sarà ancora un completo ritorno alla vita di prima del Covid-19: in considerazione del pericolo che i vaccinati possano comunque trasmettere il virus, sarà ancora chiesto loro d'indossare la mascherina laddove obbligatorio e mantenere le distanze sociali. «Se teniamo alto il tasso di vaccinazione e seguiamo le indicazioni potrebbe non esserci bisogno di un quarto confinamento», ha precisato Edelstein.

In alcuni luoghi di lavoro sarà presto richiesto di avere un certificato di vaccinazione o di farsi testare per il SARS-CoV-2 ogni 48 ore.

Altri allentamenti sono previsti per il mese prossimo. Il 7 marzo si attende in particolare la riapertura di bar e piccoli ristoranti (senza passaporto verde) e dei ristoranti più grandi (con passaporto verde).

Mentre i settori economici finora chiusi festeggiano per le riaperture, un certo malcontento giunge invece dal mondo della scuola. Se 1,1 milioni di allievi delle elementari e degli ultimi due anni delle superiori torneranno in classe oggi in quelle aree con numeri del contagio sotto controllo, gli alunni delle medie rivedranno i loro istituti solo il mese prossimo, dopo quasi un anno di didattica a distanza. Come riferisce Ynet News, dei genitori indignati da questa disparità di trattamento organizzeranno delle lezioni in alcuni centri commerciali di Tel Aviv e Gerusalemme.

Non particolarmente incoraggianti, infine, le notizie che giungono dai Territori Palestinesi. Come riferisce Haaretz, infatti, in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza sono state somministrate solo mille dosi del vaccino russo Sputnik V e la campagna vaccinale promette di arrivare a immunizzare una percentuale apprezzabile della popolazione solo nei prossimi mesi. In Cisgiordania si sono registrati finora 1'629 decessi legati al Covid-19. A Gaza 543. Le due aree hanno una popolazione di oltre 5 milioni di abitanti. 

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COMMENTI
 

pillola rossa 3 anni fa su tio
Pur avendo lo stesso dio loro temono Yahweh molto più di noi
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