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STATI UNITIRecord alberi di Natale negli Stati Uniti, effetto pandemia

21.12.20 - 21:53
Non era mai successo che i caratteristici negozietti pop-up di pini restassero sforniti a Natale.
Negozio pop-up nell'East Village
Record alberi di Natale negli Stati Uniti, effetto pandemia
Non era mai successo che i caratteristici negozietti pop-up di pini restassero sforniti a Natale.
Eppure quest’anno la città di New York ha registrato un insolito boom, quello dei tradizionalissimi alberi.

NEW YORK - Secondo gli esperti anche questo sarebbe un effetto diretto della pandemia. Mentre nel 2008, in piena crisi finanziaria, la gente aveva rinunciato ai festeggiamenti, la crisi economico-sanitaria del 2020 ha provocato l’effetto contrario. Insomma gli alberi sono diventati il simbolo concreto della speranza di rinascita, non più solo una decorazione.

Un esempio per tutti è il caso, raccontato dal New York Times, di uno degli storici rivenditori, Uptown Christmas Trees, che da quasi cinquant’anni fornisce i newyorchesi di alberelli. Ad inizio stagione erano già duemila in più gli alberi venduti rispetto allo scorso anno. Basta una passeggiata per Manhattan ed una chiacchiera con i venditori di pini, per rendersi conto del fenomeno. «Non era mai successo di finire interi stock», dicono i venditori dell’East Village, sorpresi per il boom e costretti a rifornirsi costantemente dai vivai.

Ora i ritardatari dovranno accontentarsi di alberi fuori taglia media. Tra essi incontriamo Mercedes, 38 anni, emigrata a New York da 12 anni dall’Argentina, che ha optato per un alberello un po’ più grande del solito. «Ho perso il lavoro a causa delle restrizioni, perché purtroppo ero impiegata nella ristorazione. Sto cercando di risparmiare, quindi non ceno più fuori e non faccio shopping da mesi – ci racconta - All’albero però non ho voluto rinunciare perché quest’anno come non mai prima sto trascorrendo la maggior parte del mio tempo a casa. Voglio che il mio minuscolo monolocale qui nell’East Village diventi per me il luogo più caldo e familiare dell’intera città. Guardare le luci del mio albero mi fa stare bene: sa di festa, mi porta alla mente i più bei ricordi della mia infanzia».

E Mercedes non è la sola ad essere stata licenziata a causa della pandemia. New York continua ad essere in lockdown ed i ristoranti sono aperti soltanto all’esterno. Pochi i coraggiosi che scelgono di mangiare fuori, con i morsi dell’inverno newyorkese, con conseguenti perdite di posti di lavoro.

Incontriamo anche Gemma, immigrata italiana a New York da 2 anni. Anche lei non ha rinunciato all’albero, nonostante la tristezza di questo strano 2020. «Certo, i regali migliori nella vita non si troveranno mai sotto l’albero di Natale. I doni più importanti sono la famiglia, gli amici, i bambini e tutte le persone che amiamo». Gli affetti che purtroppo a causa del virus non si potrà godere.

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