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GERMANIAAperti nonostante la serrata col pretesto di vendere sapone: Douglas chiude e si scusa

17.12.20 - 14:26
Bufera sulla catena di profumerie tedesca, che ha tentato di aggirare le disposizioni anti Covid-19.
Keystone
Aperti nonostante la serrata col pretesto di vendere sapone: Douglas chiude e si scusa
Bufera sulla catena di profumerie tedesca, che ha tentato di aggirare le disposizioni anti Covid-19.

DÜSSELDORF - Fatta la legge trovato l'inganno. Ed è proprio con quest'ultima parola, "inganno", che diversi media tedeschi non esitano a definire il tentativo della catena di profumerie tedesche Douglas di tenere aperta una parte dei suoi negozi nonostante la serrata causa Covid-19 sostenendo si tratti di drogherie.

Dopo che, ieri, è scattata la chiusura di tutti i negozi non essenziali imposta dal governo di Angela Merkel, un quarto delle 450 filiali tedesche del gruppo è rimasto comunque aperto facendo leva sul fatto di proporre, accanto a una schiera di gioielli e fragranze di marca, anche prodotti per il fabbisogno quotidiano come «creme, shampoo, saponi, deodoranti, trucchi, profumi e prodotti per l'igiene», ha spiegato una portavoce alla Welt. Il tentativo, però, non è piaciuto né al pubblico dei social né ai sindacati.

Da un lato, solo il giorno prima la direttrice di Douglas, Tina Müller, aveva twittato tutto il suo appoggio alla serrata: «La salute dei nostri team, delle/i nostre/i clienti ha la massima priorità - aveva scritto -. Se ognuno fa la sua parte ce la faremo». Dall'altro, il sindacato ver.di aveva diffuso una circolare interna in cui la catena esortava i collaboratori a togliere dagli scaffali tutta la gioielleria e gli oggetti decorativi e mettere all'ingresso tutto l'assortimento di prodotti per l'igiene personale: «Cosicché sia chiaro che siamo una drogheria», recitava lo scritto, di cui Douglas non conferma l'autenticità. 

A seguito del polverone che il tentativo di aggirare le norme anti Covid ha causato, la catena ha ora deciso di abbassare le saracinesche. «Da oggi tutte le nostre filiali tedesche restano chiuse fino a data da destinarsi», ha annunciato la stessa Tina Müller citata in un comunicato. La dirigente ha inoltre chiesto «scusa a coloro che siano rimasti stupiti o offesi dal nostro comportamento».

Interrogata ancora mercoledì dalla Welt, Müller non aveva saputo dire quanta parte dell'assortimento di Douglas fosse costituita da prodotti di prima necessità.  

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