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MONDOVideo in rete non consensuali, Pornhub stringe le viti

09.12.20 - 13:58
Caricamenti limitati, niente più download, e un team apposito per controllare le violazioni
Archivio Keystone
Uno scatto delle proteste di novembre a Bangkok, quando il Governo ha bloccato l'accesso al sito.
Uno scatto delle proteste di novembre a Bangkok, quando il Governo ha bloccato l'accesso al sito.
Video in rete non consensuali, Pornhub stringe le viti
Caricamenti limitati, niente più download, e un team apposito per controllare le violazioni
La piattaforma è finita (nuovamente) al centro di una bufera mediatica in seguito a un rapporto pubblicato sul New York Times

MONTREAL - La nota piattaforma di materiale pornografico Pornhub ha infine deciso di stringere le viti per combattere il problema della diffusione di video non consensuali o con protagoniste ragazze (e ragazzi) minorenni.

Lo ha annunciato la piattaforma stessa ieri, dichiarando di aver messo in atto diverse misure per contrastare questa piaga, di cui si discute ormai da tempo.

Pornhub, di proprietà dell'azienda Mindgeek, è finito spesso al centro della bufera nel corso di quest'anno, inizialmente a causa di una petizione lanciata dall'associazione "Exodus Cry" (che ha raggiunto oltre 2 milioni di firme), e in seguito, pochi giorni fa, dopo un report di Nicholas Kristof, del New York Times, che ha messo in luce la testimonianza di alcune ragazze minorenni, illustrando come la diffusione di alcuni video possa avere gravi e allarmanti conseguenze sulle persone coinvolte.

Nel suo comunicato, Pornhub parla di una revisione indipendente iniziata ad aprile, e non nomina il rapporto realizzato dal Premio Pulitzer Kristof. Tuttavia, l'importanza dell'inchiesta da parte del New York Times sembra possa aver avuto un ruolo chiave, in quanto ha scatenato una marea di reazioni negative contro l'azienda. A subire pressioni sono stati anche diversi partner commerciali della piattaforma, come ad esempio Mastercard e Visa, che sono stati subissati di richieste per tagliare ogni legame con Pornhub.

Le misure più importanti sono tre - In primis, Pornhub ha dichiarato che non accetterà più il caricamento di video da parte di utenti non identificati. Un cambiamento quasi rivoluzionario per una piattaforma che ha costruito il proprio successo su questo tipo di video non professionali.

La seconda politica riguarda i download: scaricare direttamente i contenuti video non sarà più possibile. Per il momento, solamente i video pubblicati dagli utenti verificati e conosciuti al sistema potranno essere scaricati. 

Infine, la piattaforma ha costituito un nuovo team dedicato a spazzare via i contenuti già caricati che possano contenere eventuali violazioni, che si occuperà anche di scoprire qualsiasi possibile falla nel sistema di moderazione.

Oltre a queste misure, Pornhub ha dichiarato che ha fatto partire un programma con diverse organizzazioni no-profit per la segnalazione e la rimozione di video e di avere in programma la pubblicazione di un rapporto sulla trasparenza dell'azienda, previsto nel 2021.

Le reazioni - Riguardo ai cambiamenti annunciati, Kristof si è espresso su Twitter, mostrando ottimismo ma anche cautela. «Molto dipenderà da come e quanto responsabilmente Pornhub implementerà queste nuove politiche». Per il momento «non ha guadagnato la mia fiducia», ma la strada è buona: «i primi passi sembrano significativi». Comunque, un occhio va dato anche alle altre piattaforme: «Dovremmo allargare l'obiettivo per guardare ad altre aziende, che dovrebbero essere costrette ad adottare e far funzionare misure simili».

È «una vittoria importante» per l'associazione ExodusCry, che ha esternato la propria soddisfazione con un comunicato: «Stiamo festeggiando quest'enorme pietra miliare!».

Ma il traguardo non è ancora raggiunto, secondo l'associazione. «Pornhub deve ancora pagare per gli anni di complicità criminale e per le vite che hanno rovinato». In particolare, secondo ExodusCry, la piattaforma «deve scusarsi e fornire un compenso a tutte le vittime, le cui vite sono state distrutte».

Perciò, l'associazione continuerà a lottare «affinché la piattaforma venga indagata e perseguita penalmente per le violazioni che ha perpetrato».

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