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STATI UNITIEcco perché il vaccino non fermerà subito la pandemia

25.11.20 - 22:00
Previene la malattia, ma non l'infezione. Ma per l'esperta, «quando si vedrà l'effetto, lo faranno anche i più scettici»
Keystone (archivio)
Ecco perché il vaccino non fermerà subito la pandemia
Previene la malattia, ma non l'infezione. Ma per l'esperta, «quando si vedrà l'effetto, lo faranno anche i più scettici»
Tal Zaks, Chief Medical Officer di Moderna, sulla prevenzione della trasmissione: «Quando inizieremo a distribuire il vaccino non avremo dati a sufficienza per stabilire se la riduce»

CAMBRIDGE - È stato ripetuto a più riprese da medici, ricercatori ed esperti: l'arrivo di un vaccino efficace contro il nuovo coronavirus non sarà un immediato "tana libera tutti" dalla pandemia di Covid-19. E non si tratta solo di una questione legata a produzione e distribuzione, che richiederanno tempo e strategie da parte delle autorità.

Prendiamo il caso di Moderna, che ha presentato uno dei candidati con il livello di efficacia più alto, pari al 94,5%. Il risultato - ha spiegato in un'intervista ad Axios il Chief Medical Officer dell'azienda statunitense, Tal Zaks - è riferito alla capacità del preparato di prevenire la malattia, in particolare la sua forma più grave.

Questo però non significa necessariamente che una persona vaccinata non sia poi in grado di trasmettere comunque il virus ad altri. Per avere informazioni precise in questo senso occorrerà più tempo. «Quando inizieremo a distribuire il vaccino non avremo dati a sufficienza per stabilire se riduce anche la trasmissione», ha spiegato Zaks.

Sulla questione si è espressa ieri sera anche la nota virologa Ilaria Capua, direttrice dello One Health Center dell'Università della Florida. Intervenuta in prima serata a "DiMartedì" - su LA7 - ha precisato che «chi si vaccina contro il coronavirus non si ammala ma si può infettare lo stesso» e di conseguenza «trasmettere la malattia», se non indossa una mascherina.

«Esistono pochissimi vaccini che danno immunità sterile», rendendo una persona del tutto «impermeabile» al virus, ha spiegato Capua. «Nel mondo reale, se sono vaccinato ho una barriera che mi protegge dalla malattia. Ma da vaccinato posso andare in giro come se fossi sicuro al 100%? La risposta è no. Quando si parla di efficacia, si fa riferimento alla malattia».

Detto ciò, il vaccino resta uno degli «strumenti» più importanti verso il ritorno alla normalità. Ma dovrà essere obbligatorio? La virologa ha un'idea chiara: «Quando si vedrà l’effetto della vaccinazione, anche i più scettici la faranno».

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