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EUROPAEuropa sotto la lente: «Impreparata per la seconda ondata»

03.11.20 - 12:06
La rivista Science è critica verso la gestione europea della pandemia, che non presenta nessun piano a lungo termine
Keystone
Fonte ats ans
Europa sotto la lente: «Impreparata per la seconda ondata»
La rivista Science è critica verso la gestione europea della pandemia, che non presenta nessun piano a lungo termine

ROMA - L'Europa sta affrontando la seconda ondata della pandemia da Covid-19 senza un piano a lungo termine: non c'è uniformità nei metodi per contenere l'aumenti dei casi, nessuno ha idea di che cosa potrà accadere, manca un piano per i vaccini e si procede a colpi di lockdown seguiti da temporanee aperture.

È ciò che sottolinea la rivista Science sul suo sito, in un contributo decisamente critico nei confronti dei governi europei.

Quando i casi hanno iniziato a salire dopo l'estate, i vari paesi speravano che misure più limitate e mirate potessero prevenire la seconda ondata, che invece è arrivata con la forza di uno tsunami. Adesso l'Europa è di nuovo l'epicentro della pandemia. Molti paesi stanno reagendo senza un piano a lungo termine, semplicemente cercando di evitare il peggio. Le autorità hanno opinioni diverse sul modo migliore per abbassare i contagi e a che livello impegnarsi.

Non tutti però sono convinti che il lockdown sia la riposta. Per l'Associazione nazionale tedesca dei medici delle assicurazioni sanitarie anziché spendere milioni per aiutare le attività che devono chiudere, il governo tedesco dovrebbe impiegare questi soldi per comunicare la necessità di seguire le regole e rispettarle rigidamente. Per altri invece i lockdown sono inevitabili se l'Europa vuole evitare di far collassare il sistema sanitario, anche se potranno non essere così pesanti come la scorsa primavera.

La grande differenza rispetto alla primavera è che le scuole rimarranno aperte in molti paesi. Ma per gli esperti per l'Europa la grande domanda è cosa verrà dopo. C'è chi suggerisce di arrivare a zero casi con un lockdown duro e lungo, combinato a rigidi controlli ai confini e quarantene, come fatto in Cina, Australia e Nuova Zelanda, e chi consiglia l'esempio della Corea del Sud, riducendo i casi a numeri bassi mentre si migliora il sistema di test e tracciamento e si isolano abbastanza casi da impedire una nuova risalita.

Attualmente l'Europa sembra bloccata in un terzo scenario: fare il lockdown per evitare il crollo del sistema sanitario, sperando nell'arrivo di nuovi farmaci e vaccini nel 2021.

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