Cerca e trova immobili

STATI UNITILa promessa di Trump: «Se vinco, si torna alla vita normale»

18.10.20 - 20:30
Mancano due settimane alle elezioni statunitensi 2020. E l'agenda del presidente in carica è piena di comizi
Keystone
Fonte ATS
La promessa di Trump: «Se vinco, si torna alla vita normale»
Mancano due settimane alle elezioni statunitensi 2020. E l'agenda del presidente in carica è piena di comizi

WASHINGTON - «Se vinco io, si torna alla vita normale». È la promessa di Donald Trump che, a due settimane dal voto, per tentare la rimonta nei sondaggi gioca più che mai la carta dell'ottimismo. Nel tour de force elettorale degli ultimi giorni il presidente americano è come un martello pneumatico: «Siamo a un punto di svolta, presto vi darò il vaccino, il prossimo anno ci sarà un boom storico dell'economia americana». Altro che nuovo lockdown come in Europa, e come vorrebbe Joe Biden: «Con me scegliete una ripresa mai vista, con Sleepy Joe la chiusura del Paese e la peggiore recessione della storia americana».

Pazienza se nel frattempo i contagi accertati negli Stati Uniti hanno superato gli otto milioni e le vittime sono oltre 218'000, con i casi giornalieri tornati ai livelli di luglio sfiorando quota 70'000. «Gli Stati Uniti hanno più casi solo perché fanno più test e test più costosi! Nessun Paese al mondo ha questo livello di test. Più fai i test e più casi vengono riportati. Molto semplice!», ha twittato il presidente prima d'involarsi per un'altra giornata fitta di appuntamenti tra il Nevada e la California, dopo aver battuto nel corso della settimana Florida, Iowa, Georgia, North Carolina, Michigan, Wisconsin.

Due, tre comizi al giorno, proprio come aveva chiesto alla sua campagna elettorale dopo la guarigione. Quest'ultima usata per veicolare ancor di più il suo messaggio teso a minimizzare la pandemia, offrendo l'immagine di un leader forte in grado di stare sul palco ore e ore, a dispetto dei suoi 74 anni e nonostante sia passata solo una settimana dal suo rientro in campo dopo il ricovero.

Non guarda in faccia a nessuno Trump. E in Michigan torna ad attaccare anche la governatrice Gretchen Whitmer che un gruppo armato di estrema destra voleva rapire e processare per la sua stretta contro il virus. «Deve riaprire lo stato, deve riaprirlo subito», ha incalzato il presidente, accusando Whitmer di «misure draconinane» contro la pandemia e innescando il coro dei supporter “Lock her up”, imprigionatela. «Abbiamo un presidente che istiga il terrorismo. È ora di finirla!», la replica della politica democratica, contro cui Trump, sostenendo le proteste anti-lockdown, aveva già twittato in estate: “Liberate il Michigan!”. E in effetti, come svelato dall'Fbi, il piano per un clamoroso golpe era già pronto.

Intanto la speaker della Camera Nancy Pelosi ha inviato alla Casa Bianca una sorta di ultimatum, dando al presidente 48 ore di tempo per raggiungere un accordo con il Congresso sugli stimoli all'economia colpita dalla pandemia, dunque sugli aiuti a famiglie e imprese. Se in questo lasso di tempo non ci sarà una svolta diventerà ormai quasi impossibile decidere qualcosa prima delle elezioni.

Trump, infine, non molla la pressione su Biden dopo il materiale pubblicato dal New York Post (e procurato da Rudolph Giuliani) che per il presidente dimostrerebbe la corruzione del candidato democratico e i suoi presunti oscuri legami con l'Ucraina e la Cina. «Joe Biden non può assolutamente assumere l'incarico di presidente», «è una minaccia per la sicurezza nazionale», ha affermato Trump: «Ora ci sono le prove, quanto trovato è un dato di fatto innegabile, una cosa seria. Siamo di fronte al secondo più grande scandalo politico della nostra storia» dopo il Watergate.

«Aiutatemi a fare di Trump un presidente da un solo mandato», l'appello-replica ai suoi elettori del candidato democratico.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE