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SVEZIAIn Svezia, dove la seconda ondata (ancora) non c'è stata: «La nostra strategia funziona»

18.10.20 - 12:44
Parola del criticato epidemiologo Andreas Tegnell: «Da noi sul lockdown ha vinto il rispetto delle misure»
Keystone
Andreas Tegnell
Andreas Tegnell
In Svezia, dove la seconda ondata (ancora) non c'è stata: «La nostra strategia funziona»
Parola del criticato epidemiologo Andreas Tegnell: «Da noi sul lockdown ha vinto il rispetto delle misure»

STOCCOLMA - Contagi in lieve crescita ma «sotto controllo», per ora nessuna seconda ondata, anche perché il lockdown non c'è mai stato.

Così sta, in questi giorni, la Svezia. Criticata per il suo approccio alla pandemia, in cerca della molto nominata "immunità di gregge", tanto quanto il suo promotore, l'epidemiolgo Anders Tegnell.

Direttore dell'Agenzia di Sanità Pubblica svedese, non ha mai optato per una chiusura preferendo imporre misure preventive come distanziamento, igiene e mascherine. Una strategia che ha portato a un bilancio di morti inizialmente più alto di quello delle altre nazioni europee, contribuendo a fare della Svezia una delle prime sulle varie "liste rosse".

Oggi, in piena seconda ondata, con i suoi circa 900 contagi al dì la Svezia sembrerebbe tenere meglio di diverse altre nazioni: «Quello che abbiamo deciso di fare funziona», spiega Tegnell in intervista al Corriere della Sera, «l'aumento di casi è limitato e comunque circoscritto. Speriamo di poterlo limitare, siamo fiduciosi». 

A potenziare le misure svedesi ci ha pensato un cambiamento di mentalità diffuso: «Da noi c’è stato un lockdown virtuale, in pratica molti svedesi si sono chiusi in casa, autonomamente».

Questo è sì cambiato quando il bilancio dei contagi è crollato ma una cosa non si è mai modificata, il rispetto per le misure: «le abbiamo mantenute per tutto il periodo, questo ha avuto l'effetto positivo di contenere i contagi».

 

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