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Faremo la fine di Atlantide?

MONDOFaremo la fine di Atlantide?

13.10.20 - 07:05
I ghiacciai e le calotte si stanno sciogliendo. Uno studio evidenzia le ripercussioni sulle grandi città
Keystone
Una scena tratta dal film "L'alba del giorno dopo"
Una scena tratta dal film "L'alba del giorno dopo"
Faremo la fine di Atlantide?
I ghiacciai e le calotte si stanno sciogliendo. Uno studio evidenzia le ripercussioni sulle grandi città

LUGANO - Città sommerse dalle acque. Non è uno scenario da film apocalittico ma potrebbe essere la triste realtà delle grosse metropoli in un futuro neanche troppo lontano. Recentemente infatti gli studi sull’inquinamento e sullo scioglimento dei ghiacciai hanno evidenziato come sia davvero possibile che l’innalzamento del livello delle acque possa avere ripercussioni gravi e inondare completamente le grandi città.

Questo è lo scenario, a questo punto solo apocalittico e non cinematografico, che hanno disegnato le simulazioni pubblicate dall’Istituto di ricerca sull'impatto climatico realizzato dal Potsdam Institute for Climate Impact Research, della Potsdam University e della Columbia University di New York, che hanno conquistato la copertina della prestigiosa rivista Nature.

Calde acque al Polo Sud - Il discorso di partenza è risaputo, anche se le ripercussioni stavolta sarebbero davvero spaventose. L’acqua e l'atmosfera dell'oceano circostante il Polo Sud si stanno riscaldando a causa delle emissioni umane di gas serra, questo influisce negativamente sulla calotta dell'Antartide che sciogliendosi innalza il livello degli oceani. Un processo irreversibile secondo Ricarda Winkelmann che ha condotto lo studio: "Le nostre simulazioni mostrano che una volta sciolto, il ghiaccio non ritornerebbe al suo stato iniziale, anche se le temperature dovessero abbassarsi di nuovo".

Città sommerse - Il grido d’allarme lanciato dai ricercatori riguarda però, non solo i danni per l’ecosistema mondiale, ma un rischio ancora più pratico che metterebbe a rischio la sopravvivenza di molte importanti città come Londra, Mumbai, New York, Shanghai, grandi metropoli “costiere” che sarebbero tra le prime a essere sommerse dall’innalzamento dei mari.

Viene alla mente quella che è stata davvero un’estate “torrida” per l’Antartide che ha registrato temperature record, quasi da clima temperato, a febbraio si sono superati i 18 gradi centigradi alla stazione argentina di Esperanza, nel nord della penisola antartica mentre i ricercatori brasiliani hanno misurato 20,75° alla base Marambio, sull’isola di Seymour, il 9 febbraio.

I ghiacciai si stanno frantumando - Più di un campanello d’allarme viene dal fatto che due importanti ghiacciai dell'Antartide, il Pine Island e il Thwaites, si stanno fratturando rapidamente nei loro punti più vulnerabili. Il processo potrebbe portare al collasso delle piattaforme di ghiaccio galleggianti a cui sono collegati. A rilevarlo sono stati i dati e le immagini catturati dai satelliti, tutti pubblicati sulla rivista dell'Accademia Americana delle Scienze (Pnas). I due ghiacciai collegano la calotta di ghiaccio dell'Antartide occidentale all'oceano. Alla loro estremità ci sono delle piattaforme di ghiaccio galleggianti e l'indebolimento del Pine Island e del Thwaiters potrebbe portare allo scioglimento di queste strutture, con un conseguente innalzamento globale del livello del mare.

La ricerca prevede che con un aumento di 4 gradi delle temperature, l'innalzamento del livello globale dei mari supererebbe i 6 metri; e con 6 gradi quasi 12 metri. Il punto di non ritorno viene indicato nell'aumento di 10 gradi, una soglia critica che corrisponderebbe alla sparizione dei ghiacci in Antartide. E il conseguente innalzamento del livello dei mari che inonderebbe le nostre città costiere. Altro che film catastrofici...

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COMMENTI
 

pillola rossa 3 anni fa su tio
Quelli che non moriranno del vairus affogheranno, se dio vorrà.

vulpus 3 anni fa su tio
Si potrebbe dire subito che è stato l'uomo a non rispettare la natura e andare a costruire queste città in riva al mare.Che poi i ghiacciai si sciolgano è pur vero, ma una forte componente naturale influisce su questa evoluzione, e sarà sempre più rapida: mettete un cubo di ghiaccio su un posteggio: si vedrà che dapprima si scioglie lentamente, ma quando sarà sempre piÙ piccolo la velocità dello scioglimento sarà sempre più rapida.

Don Quijote 3 anni fa su tio
Sarebbe ora di smetterla con la divulgazione di queste idiozie e falsità scientifiche, giustifico la credulità umana verso le religioni perché appartengono a un passato di profonda ignoranza, tuttavia non riesco a spiegare quell’odierna. Il cambiamento climatico è una realtà continua da sempre, per motivi del tutto naturali e spiegabili, non è vero che la variazione della temperatura globale del pianeta è rimasta contenuta entro un grado negli ultimi 10'000 anni come asseriscono molti documentari, oramai uno fotocopia dell’altro per attirare l’odiens. Per la politica, per il cittadino e per i giornalisti, la CO2 antropica è diventata la star indiscutibile che domina la scena del cambiamento climatico, eppure ha un ruolo molto discutibile e nei dibattiti non si nomina mai la vera causa dei cambiamenti climatici che sono i parametri orbitali terrestri, la precessione, l’eccentricità e l’obliquità, già, sarebbe una scomoda verità per poter giustificare miliardi di tasse. Il giornalismo serio non esiste più, segue solo e unicamente il sentiero scavato dal potere politico-economico.

miomiomio76 3 anni fa su tio
Ma questi articoli sono fatti per far cadere in panico le persone ? No dico!!! Visto anche la situazione in cui ci troviamo .... di questo si parlava già tempo fa ... é il come ne parlate e le immagini che mettete ... regolatevi e pensate alla salute mentale delle persone

Don Quijote 3 anni fa su tio
Risposta a miomiomio76
No, sono fatti per pilotare l'economia nella direzione più proficua agli investitori. La Co2 antropica ha un'azione molto discutibile sui cambiamenti climatici, e se consideriamo i cambiamenti climatici del passato, il pianeta è passato senza l'aiuto dell'uomo da glaciazioni invivibili alla perdita delle due calotte polari, preferibile.
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