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REGNO UNITOPasso indietro sugli impegni con l'Ue: primo sì ai Comuni

15.09.20 - 07:36
Boris Johnson ha attaccato a spada tratta Bruxelles, accusandola di non aver negoziato «in buona fede».
Keystone
Boris Johnson in aula
Boris Johnson in aula
Fonte Ats
Passo indietro sugli impegni con l'Ue: primo sì ai Comuni
Boris Johnson ha attaccato a spada tratta Bruxelles, accusandola di non aver negoziato «in buona fede».

LONDRA - Primo scoglio superato alla Camera dei Comuni britannica per il contestatissimo progetto di legge del governo di Boris Johnson, che mira a rimettere in discussione attraverso una norma nazionale (l'Internal Market Bill) alcuni degli impegni presi per il dopo-Brexit nell'Accordo di recesso firmato con l'Ue. L'esecutivo britannico intende in particolare rivedere lo status commerciale e doganale dell'Irlanda del Nord. La mossa ha scatenato l'ira di Bruxelles.

La seconda lettura del provvedimento - voto introduttivo in aula - è passata ieri sera con 340 sì e 263 no, ma con una maggioranza azzoppata da varie astensioni che lascia intuire una partita forse ancora aperta nelle prossime tappe dell'iter.

Alla maggioranza teorica Tory di più 90 circa sono mancati una ventina di ribelli, critici con diversi accenti sulla potenziale violazione del diritto internazionale espressa in alcuni punti del testo: un segnale che il governo potrebbe essere ancora a rischio nelle votazioni destinate entro la prossima settimana ad affrontare emendamenti ideati per annacquare almeno in parte la legge; senza contare il successivo passaggio tecnico in una Camera dei Lord ostile.

L'Internal Market Bill è stato difeso in apertura di dibattito dal premier Johnson in persona e nelle conclusioni pre-voto di ieri sera dal ministro Michael Gove, dottor sottile del gabinetto Tory. Johnson ha attaccato a spada tratta l'Ue, accusandola di non aver negoziato «in buona fede» l'intesa sul divorzio e d'aver mostrato un approccio «estremo» nei successivi colloqui sulle future relazioni commerciali, tuttora in corso ma al momento in stallo.

Ha poi sostenuto che in caso di fallimento finale di questi colloqui sarebbe pronta a pretendere un vero e proprio confine doganale fra Irlanda del Nord e resto del Regno Unito mettendo a rischio «l'integrità territoriale» britannica; e che l'approvazione finale della legge servirà a togliere dalle mani dei 27 questa "pistola", spingendoli semmai verso un compromesso negoziale con Londra sul libero scambio: compromesso che il governo resta impegnato a raggiungere, ha poi minimizzato Gove.

In nessun caso, ha assicurato comunque Johnson, deal o no deal, il suo governo porrà barriere alla frontiera fra l'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda, nel rispetto di quanto previsto dallo storico accordo di pace del Venerdì Santo 1998.

La perorazione non ha però convinto una parte di deputati conservatori, che ha annunciato di non poter dare in coscienza l'approvazione finale a questo testo se non sarà emendato.

Mentre è stata rigettata duramente dalle opposizioni, col laburista Ed Miliband che ha accusato governo e premier di «incompetenza», di «teppismo legislativo» e di «gettare fra i rifiuti la reputazione internazionale» del Regno con un atto legislativo criticato fra gli altri dagli ultimi tre ex attorney general Tory e - bipartisan - da tutti e cinque gli ex primi ministri britannici viventi (John Major, Tony Blair, Gordon Brown, David Cameron e Theresa May, unica ancora in Parlamento).

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COMMENTI
 

Bacaude 3 anni fa su tio
Lo abbiamo già visto in passato e poi hanno chiesto di entrare col cappello in mano. E tra 20 anni lo rifaranno

Bacaude 3 anni fa su tio
Si sono resi conto di essersi tirati la zappa sui piedi. La piccola Bretagna era ancora convinta di avere il peso internazionale che aveva una volta. Ha fatto un bagno di realtà. Volete uscire? prego quella è la porta. Chi parla di multe non ha ben chiaro che non si tratta di multe ma di risarcimenti per tutti i contratti non rispettati e tutte le modifiche del caso per l'uscita di uno Stato. Non è che gli inglesi non lo sapessero prima è che era difficile spiegarlo ai contadini della Northumbria. Inoltre questa uscita sancirà definitivamente la fine dell'unità politica dell'isola perchè Scozia e Ulster hanno già chiaramente espresso le loro mosse successive. Boris e gli altri parlano ora di "buona e cattiva fede" perché non si aspettavano certo che l'UE fosse pronta ad escluderli completamente dal mercato unico. Beh che dire? chi è causa del suo mal...

MIM 3 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Secondo me stavolta ti sbagli. Vedremo tra un paio di mesi, chi avrà il cappello in mano.

miba 3 anni fa su tio
Queste sono semplicemente le conseguenze se qualcuno vuole uscire dall'UE.... Figuriamoci poi come sarebbe per la Svizzera che geograficamente si trova al centro del IV Reich. Meditate (e bene!) sostenitori dell'adesiobe della Svizzera all'UE!

Heinz 3 anni fa su tio
Risposta a miba
Questa è una visione deformata da un pregiudizio che vuole vedere nella UE la fonte di tutti i mali. Gli inglesi sono entrati nella UE nel 73 spontaneamente. La UE è talmente dittatoriale (si cita stupidamente il 4o reich, ma per favore...) che con un referendum accetta democraticamente l'uscita di uno stato membro. Dopo 2 anni di discussioni si firma un accordo UE-UK di uscita. Poi un lunedi notte questi pasticccioni inglesi decidono unilateralmente di cambiarlo e il problema è la UE????? IL PROBLEMA È UN SOMARO AL COMANDO IN UK CHE NON SA COME GESTIRE QUESTA USCITA! La lista di ministri dimissionari che non vogliono associare il loro nome alle decisioni schizofreniche di Boris si allunga ogni mese.

MIM 3 anni fa su tio
Risposta a Heinz
Spontaneamente? Bene e allora perché non possono uscirne spontaneamente, pur pagando una multa salatissima? Le discussioni e i paletti per Brexit li ha messi l'UE con minacce e avvertimenti, non da partner. Ora Londra ha fretta e Bruxelles dovrà accontentarsi delle briciole della sua "roadmap". Tu puoi citare gli avversari di Boris (in ogni paese vi è un'opposizione), ma è lui al comando, e alla camera dei Comuni ha vinto e ottenuto l'appoggio del paese. Quindi, di che parli? Semmai a tremare sarà Bruxelles, perché ne uscirà perdente, e lo sanno tutti, te compreso.

miba 3 anni fa su tio
Risposta a Heinz
Senza offesa. Puoi girarla e/o rigirarla nella salsa che preferisci ma una volta che qualcuno è nell'ANSCHLUSS dell'UE poi per eventualmente uscirne sono cavoli amarissimi. Figuriamoci poi nel cado della Svizzera: posizione strategica proprio al centro dell'UE, via di comunicazione importantissima sull'asse nord-sud dell'Europa, ecc ecc ecc. Piuttosto che trovarci domani invischiati come una mosca nel miele preferisco dire "UE no grazie" :)

Galium 3 anni fa su tio
Risposta a Heinz
Bravo Heinz. Sono pienamente d'accordo. Gli argomenti contro di te sono pura demagogia sovranista

Heinz 3 anni fa su tio
Risposta a miba
Miba, detto in maniera sincera (meglio sempre parlare chiaro almeno si litiga meglio!) usare terminologie che alludono al nazismo quando si parla della UE é una stupidaggine. Ti ricordo che l'idea di una Europa unita viene anche da gente che ha passato anni di confino a Ventotene perché antifascista. Poi libero di seguire il trend che vede nella UE tutti i mali del mondo... Anche questa é libertà. Su vantaggi e svantaggi di una Svizzera dentro o fuori UE ci possiamo ragionare per ore, é un argomento molto complesso, ne possiamo ragionare per ore.

pulp 3 anni fa su tio
Risposta a Heinz
Lasciando perdere per un attimo la situazione attuale (dove non vedo perdente solo l'Inghilterra… ma anche l'UE… perché un divorzio non ha mai vincitori…) Va ricordato che storicamente l'Inghilterra non é mai stata Europa. Hanno sempre avuto molti più legami (ed appoggi) dagli americani… Ecco in tutto questo, magari sarà tortuoso il percorso di separazione, ma saranno solo i decenni futuri a dirci chi ha avuto ragione e chi torto.

Heinz 3 anni fa su tio
Risposta a pulp
Concordo al 100% con te. È sempre statauna adesione conmolti distinguo.

Heinz 3 anni fa su tio
Risposta a MIM
Infatti nessuno glielo impedisce, c'è un accordo firmato per l'uscita e un lunedi notte gli inglesi hanno deciso di cambiarlo unilateralmente. Qualndo parlo di dimissionari non cito le opposizioni ma la serie di ministri dimissionari che non vogliono seguire Boris nelle sue pazzie, non da ultimo il misistro di giustizia. Poi libero di pensarla come vuoi ma i fatti sono fatti, e per ora gli unici a non mantenere la parola data sono gli inglesi.
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