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REGNO UNITOJohnson: «Se l'accordo con l'Ue non ci fosse accetteremmo la cosa e andremmo avanti»

07.09.20 - 14:39
La data limite è il 15 ottobre. Le parole del primo ministro britannico, intanto, spingono al ribasso la sterlina.
Keystone
Fonte Ats
Johnson: «Se l'accordo con l'Ue non ci fosse accetteremmo la cosa e andremmo avanti»
La data limite è il 15 ottobre. Le parole del primo ministro britannico, intanto, spingono al ribasso la sterlina.

LONDRA - Trovare «un accordo con gli amici europei in tempo per il Consiglio europeo del 15 ottobre» oppure «accettare entrambi il fatto che non ci sarà un trattato di libero scambio tra noi e andare avanti». È questo il messaggio dell'annunciato intervento odierno del premier britannico Boris Johnson sul dopo Brexit, diffuso integralmente da Downing Street alla vigilia della ripresa dei negoziati sulle relazioni future con Bruxelles, finora in stallo su alcuni punti cruciali, mentre la sterlina arretra.

Nella sua allocuzione, il primo ministro Tory nota che anche l'Ue ha fissato un termine ultimo per i colloqui e, pur ribadendo di auspicare ancora un'intesa sul modello «del Canada», afferma che l'ipotetico mancato accordo ("no deal") sarebbe comunque «un buon epilogo per il Regno Unito». Si tratterebbe, nello specifico, di un futuro di rapporti commerciali con i 27 gestito secondo le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio «come con l'Australia».

Le parole di Johnson, accompagnate dalla conferma di Downing Street della volontà d'introdurre norme interpretative nazionali per «chiarire» impegni già sottoscritti con Bruxelles sul confine irlandese, spinge intanto al ribasso la sterlina, in calo dell'1% sul dollaro e dello 0,8% sull'euro.

Premesso che i negoziati entrano domani «nella fase finale», Boris Johnson assicura che il suo governo sta predisponendo il Regno, «i nostri confini, i nostri porti affinché siano pronti» anche a un "no deal". E ripete che il suo Paese, concluso il periodo di transizione il 31 dicembre, dovrà riavere «il pieno controllo» delle sue leggi, regole o acque per la pesca ed essere «libero di commerciare con qualsiasi Stato al mondo per prosperare potentemente» in futuro.

Un accordo è ancora possibile «secondo la nostra ragionevole proposta di un trattato di libero scambio standard come quello che l'Ue ha raggiunto col Canada», nelle parole del premier britannico, ma solo a patto che Bruxelles «riveda le posizioni attuali» poiché il Regno «non può compromettere i suoi principi fondamentali» necessari a tornare a essere dopo la Brexit «un Paese indipendente».

In ogni modo, anche in caso di mancato accordo, il primo ministro conservatore s'impegna a trovare «soluzioni sensate su questioni pratiche come i voli, il trasporto su camion o la cooperazione scientifica, se l'Ue vorrà». E assicura che l'isola non chiuderà «mai le porte al commercio con amici e partner», pure in assenza di «un trattato di libero scambio».

Intanto, per prepararsi all'eventualità del "no deal", il governo britannico formalizza di voler presentare in Parlamento mercoledì un progetto di legge - denominato "Internal Market Bill" e accolto con allarme a Bruxelles - che secondo Downing Street mira a imporre «chiarimenti limitati» sugli impegni già presi nell'accordo di divorzio con l'Ue per preservare i confini aperti fra Irlanda del Nord e Irlanda previsto dalla pace del Venerdì Santo 1998. «Chiarimenti» che nell'interpretazione di Londra dovranno comunque garantire un transito di merci interno senza barriere fra l'Ulster e il resto del Regno Unito.

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COMMENTI
 

GIGETTO 3 anni fa su tio
Bravo Boris! Manda a quel paese l'U.E. noi lo faremo il prossimo 27 settembre.

ciapp 3 anni fa su tio
grande Boris

patrick28 3 anni fa su tio
Boris pagliaccio ! Attento che ti rovini

seo56 3 anni fa su tio
Grande!

Heinz 3 anni fa su tio
Risposta a seo56
Boris scendi dall'albero !! Non ci crede nessuno al tuo bluff

Heinz 3 anni fa su tio
Risposta a Heinz
Ups non era per te
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