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STATI UNITIIl vaccino di Moderna «efficace su anziani e giovani»

27.08.20 - 19:26
I dati delle prime fasi di test confermano la buona immunoreattività per entrambe le fasce d'età
Keystone
Una dose del vaccino sperimentale sviluppato da Moderna.
Una dose del vaccino sperimentale sviluppato da Moderna.
Fonte ATS ANS
Il vaccino di Moderna «efficace su anziani e giovani»
I dati delle prime fasi di test confermano la buona immunoreattività per entrambe le fasce d'età
La terza fase della sperimentazione del vaccino mRNA-1273, che prevede l'arruolamento di 30000 persone, è attualmente in corso. Il 7 agosto scorso la Svizzera ha concluso un accordo con l'azienda americana per 4,5 milioni di dosi.

NEW YORK - Il vaccino che sta sviluppando l'azienda americana Moderna con l'Istituto nazionale per le malattie infettive (Niaid) degli Stati Uniti funziona negli adulti più anziani, così come nei più giovani. Lo confermano i dati preliminari presentati ieri dall'azienda al comitato consultivo del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) sulle malattie prevenibili da vaccino.

I dati si riferiscono ancora alla fase 1-2 della sperimentazione su poche decine di persone (anche se da fine luglio è iniziata quella più vasta di fase 3, che prevede l'arruolamento di 30'000 volontari sani).

Il vaccino, chiamato mRNA-1273, utilizza la sequenza del materiale genetico del coronavirus, ossia l'acido ribonucleico (Rna). Il 7 agosto la Confederazione aveva annunciato la firma di un contratto con l'azienda biotecnologica del Massachusetts per assicurarsi 4,5 milioni di dosi.

«In sostanza - spiega all'ANSA il virologo dell'università di Padova, Giorgio Palù - hanno visto che la dose da 100 microgrammi, quella usata nella fase 3, ha generato una risposta immunitaria negli adulti più anziani, cioè dai 56 ai 70 anni e dai 71 anni in su, paragonabile a quella già riscontrata negli adulti più giovani dai 18 ai 55 anni».

Dopo 57 giorni il livello di anticorpi neutralizzanti era molto simile (267 tra i 18 e 55 anni, 324 tra i 56 e 70 anni e 242 dopo i 71 anni) rispetto ai 109 delle persone guarite. Lo stesso si è visto anche per altre cellule immunitarie, i linfociti T. La dose provata è risultata ben tollerata anche dagli adulti più anziani, senza eventi avversi gravi legati al vaccino.

«Questi numeri ci dicono - conclude Palù - che il vaccino ha una buona immunoreattività negli anziani così come nei più giovani. Ora bisognerà vedere come andrà la fase 3 su migliaia di volontari».

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