Il timore è che il social cinese condivida informazioni con Pechino: «Lo stiamo monitorando molto da vicino».
CANBERRA - Il governo australiano si prepara a lanciare un'indagine su alcune piattaforme online e in particolare TikTok per il crescente timore che la compagnia cinese sia obbligata a condividere informazioni degli utenti con il governo di Pechino.
A quanto riferisce il Sydney Morning Herald citando fonti governative, l'inchiesta riceverà informazioni e consiglio dalle agenzie di sicurezza, per considerare le minacce poste da compagnie di social media, come TikTok, oltre che da piattaforme usate primariamente dalla diaspora cinese come Chat e Weibo.
TikTok è il primo colosso tech cinese a contare su una base di utenti veramente globale. È di proprietà di ByteDance, che gestisce anche una versione solo cinese chiamata Douyin, che censura regolarmente i contenuti secondo le regole imposte dal partito comunista cinese.
Il primo ministro australiano Scott Morrison ha detto che Canberra sta monitorando TikTok «molto da vicino» e non esiterà ad agire contro se sarà necessario.
Intanto il direttore generale di TikTok Australia, Lee Hunter, ha scritto a tutti i parlamentari federali per «correggere le informazioni riguardo a diverse dichiarazioni false in merito a TikTok».
«Al contrario di alcune asserzioni, è cruciale che sia compreso che siamo indipendenti e non allineati ad alcun governo, partito politico o ideologia», ha scritto. «TikTok è una compagnia di proprietà privata interessata ad aiutare i nostri utenti a creare e condividere video creativi e divertenti».
Si prevede che l'amministrazione Trump annunci a breve la decisione su un'eventuale messa al bando di TikTok e altre piattaforme social cinesi. E il comitato americano sugli investimenti stranieri sta indagando se i milioni di video caricati da TikTok possano dare al governo cinese accesso a una base dati di riconoscimento facciale.